Addio della Hag all'Italia
in Germania gli inventori
del decaffeinato

Il presidente Tajani assieme ai dipendenti della Hag
Il presidente Tajani assieme ai dipendenti della Hag
di Italo Carmignani
Martedì 11 Dicembre 2018, 12:47 - Ultimo agg. 23:49
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STRASBURGO - Per fortuna il loro caffè non rende nervosi. Perché ad arrivare da Torino fino a Strasburgo, sede del Parlamento europeo, è una delegazione dei lavoratori della Hag, il decaffeinato per eccellenza. Due i motivi della visita: la rabbia per vedere chiuso a gennaio lo stabilimento di Andezeno, a pochi chilometri da Torino, con 57 dipendenti mandati a casa, e la speranza di un intervento in favore della loro vertenza dell’Europarlamento attraverso il presidente Tajani. E’ l’unica possibilità rimasta visto che il gruppo Jde, con sede ad Amsterdam, ha già deciso di chiudere lo stabilimento, anzi di delocalizzarlo in Germania, entro gennaio.


Uno spostamento che racchiude un paradosso: il caffè sarà prodotto altrove e poi sarà di nuovo portato e commercializzato in Italia. Inventore della formula per estrarre la caffeina, la Hag-Splendid (altra marca prodotta ad Andezeno) è in salute e non vive una situazione di crisi come altre aziende italiane delocalizzate, quindi nessuno ha ancora capito quale siano i reali motivi del trasferimento. Nessuna trattativa e niente cassa integrazione, perché le relative procedure rallentano la delocalizzazione e il trasloco dei macchinari verso la nuova sede di Berlino. "Unica offerta è stata la possibilità per tredici lavoratori di trasferirsi in Francia presso uno dei 15 stabilimenti del gruppo Jde", ha spiegato un reppresentante della Rsu della Hag-Splendid. Al termine dell’incontro tra i lavoratori, Tajani si è detto “stupito di questa situazione perché non matura a causa di una difficoltà strutturale ed economica dell’azienda”. Quindi, il presidente ha rassicurato i lavoratori: “ Come ho già fatto per il caso Pernigotti, al più presto voglio incontrare sia il parlamentari di Germania e Olanda per coinvolgerli nella trattativa. Inoltre contatterò l’azienda – ha concluso Tajani – affinchè si possa arrivare a una soluzione meno penalizzante per i lavoratori e quindi per l’Italia dal momento che stiamo parlando di un’azienda in salute”.  
 
 
 
 
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