Il giorno dell’Epifania un socio di Italia Nostra ha accompagnato degli amici al Duomo di Napoli. Impatto devastante nella navata: ammirano un pregevole pulpito marmoreo del ‘500, però alle spalle dello stesso restano basiti alla vista (vedi immagini) di un blocco murario cementizio colore grigio-funereo addossato e incombente, come si volesse negare non solo la lettura posteriore dell’opera ma infliggere una punizione all’innocente fruitore imponendogli un elemento tanto arbitrario quanto invasivo.
Mi hanno telefonato.
Hanno eccepito che siffatto sbigottimento poteva almeno essere risparmiato al turista con la semplice copertura di un drappo di velluto rosso scuro. Non è finita. Hanno tentato di visitare la mirabile, medievale Basilica di Santa Restituta, il cui ingresso è all’interno del duomo. Erano le 11, sul cancello un cartello indicava l’apertura fino alle 13. Chiusa.
Perché? Era passato di là il Cardinale, il quale stava celebrando una funzione religiosa che finiva alle 12, ma, anche dopo, la Basilica non era visitabile perché si dovevano spogliare i prelati ed altre persone coinvolte nella celebrazione.
Proteste, inutili, durate un lungo periodo di tempo nel quale i visitatori che dovevano ripartire, avrebbero potuto agevolmente visitare la Basilica agognata. É evidente che il cardinale non sa nulla delle disposizioni bislacche dei suoi collaboratori. Peraltro il duomo sta per usufruire di un cospicuo finanziamento per restauri nel Progetto Unesco usufruendo della qualifica di ente pubblico (mentre è privato), ed è tenuto pertanto a essere aperto al pubblico.
Lettera firmata
Guido Donatone presidente Italia Nostra