Narrare le immagini, critici d'arte e di letteratura a confronto

Bozzetto di Edoardo Dalbono per la scena dell'opera "La figlia del diavolo" di Nicola d'Arienzo al Teatro Bellini di Napoli, 16 novembre 1879
Bozzetto di Edoardo Dalbono per la scena dell'opera "La figlia del diavolo" di Nicola d'Arienzo al Teatro Bellini di Napoli, 16 novembre 1879
di Donatella Trotta
Martedì 14 Novembre 2017, 12:06
4 Minuti di Lettura
Raccontare le immagini. In una narr/azione che intreccia illustrazione, arte, letteratura e critica. Quanto il legame tra parole e figure sia stretto e fondamentale, soprattutto nell'ambito della letteratura di Juvenilia, è dato ormai noto e acquisito. Ma in un momento di boom editoriale della “letteratura disegnata” o graphic novel, e di riscoperta della ricchezza offerta dalle ibridazioni pluridisciplinari, assume ora un particolare rilievo l’’iniziativa di approfondimento dell’università degli Studi di Napoli “Federico II”, che ha organizzato una due giorni di confronto – diacronico e sincronico - tra critici d’arte e critici letterari, sul tema «Narrare le immagini». L’appuntamento, che si conclude oggi pomeriggio nell’Aula Magna della Società Nazionale di Scienze Lettere e Arti (in via Mezzocannone 8), mette infatti a fuoco “l’irresistibile desiderio di parlare d’arte”, ossia il fitto rapporto che si è venuto a creare tra scrittura e arti figurative almeno a partire dalla seconda metà dell’Ottocento: come dimostra fra il resto la fioritura di testate illustrate nella stessa Napoli della Belle Epoque, dove un settimanale domenicale satirico come il «Masto Rafaele» (1899-1901), fondato da Matilde Serao con testata dipinta da Edoardo Dalbono, divenne, ad esempio, palestra per i migliori vignettisti e artisti dell’epoca.
 
Obiettivo del convegno federiciano – precisa Pasquale Sabbatino, anima e chairman dell’iniziativa con Isabella Valente – è perciò «l’analisi del dibattito teorico, delle metodologie utilizzate e dei risultati  conseguiti nell’ambito della traduzione in parola delle immagini scolpite e dipinte. Il problema – aggiunge Sabbastino - coinvolge gli artisti e gli storici dell’arte, esperti e giovani studiosi coinvolti nella riflessione, che si interrogano sulla contiguità e sulla distanza tra il linguaggio delle immagini e quello della parola, ma anche i critici letterari e gli scrittori,  che in tempi diversi e con risultati eterogenei  si sono occupati di arte». È il caso, ad esempio – conclude Sabbatino - «di Croce, Longhi, Contini, Garboli, Calvino, Banti, Segre, Testori, Raimondi. Non a caso ci si muove anche tra i carteggi degli storici d’arte (Paolo Ricci), i memoriali degli artisti (Luigi de Luca) e la letteratura illustrata dai disegnatori (Edoardo Dalbono)».
 
Non solo. Particolare attenzione merita la critica d’arte: settore per certi versi ancora poco esplorato, se non in modo frammentario, ma di notevole interesse e in costante crescita. «Con questo appuntamento – spiega Isabella Valente – si vuole pertanto dare un contributo al difficile settore della critica d’arte, che, soprattutto tra Otto e Novecento, ha visto impegnate le personalità più disparate del mondo culturale. Se la figura del critico d’arte ha infatti nell’Ottocento ancora i contorni imprecisi e labili, nel Novecento diviene un’immagine definita e centrale in ciascun dibattito accesosi in Italia e all’estero intorno agli eventi d’arte figurativa». Un àmbito, nel secolo breve, per certi aspetti pionieristico: «Eppure nel secolo XIX – continua Valente - abbiamo avuto, soprattutto in Italia, critici d’arte d’incredibile spessore, spesso non di mestiere, poiché si era agli esordi di tale ruolo e configurazione. Filosofi, professionisti, avvocati, medici e notai, collezionisti  uomini politici, letterati, poeti e finanche gli artisti stessi si sono prestati alla valutazione delle arti del XIX e XX secolo. Intellettuali di ogni estrazione sociale e di ogni ramo della cultura hanno parlato di pittori, scultori, di opere, di orientamenti, di gusto, di mostre, accendendo dibattiti, veicolando opinioni, scontrandosi o confrontandosi con i colleghi delle varie regioni d’Italia e dei paesi europei, gettando in tal modo le basi per una storia della critica d’arte di questo lungo e complesso periodo». Basti solo pensare, è la conclusione, alle numerose esposizioni locali, nazionali o internazionali che si sono succedute nel corso degli ultimi due secoli, alle diverse correnti che hanno attraversato il gusto e l’interesse di artisti e collezionisti. «Non ultimi gli artisti, eletti spesso a critici dei loro colleghi o delle esposizioni cui prendevano parte, o ancora inviati d’eccezione nelle mostre all’estero, spesso unici corrispondenti di tali eventi», aggiunge Valente.

Durante la due giorni, notevole la pluralità di interventi, intervallati da discussioni e confronti: Palmarosa Fuccella (Giustino Fortunato tra arti figurative e patrimonio storico-culturale), Marcello Ciccuto (La memoria pittorica dei segni: per Cesare Garboli lettore d’arte), Chiara Portesine («Parificando inchiostri e colori»: Gianfranco Contini e la seduzione del figurativo), Wanda Prevedello (Stanislao Lista e la “verità” di natura. L’indissolubile legame tra pensiero e forma), Mario Byron Coppola (Tito Angelini, Intorno al progresso della scultura e agli artisti che vi contribuirono). Ed ancora Monica Storini (Arte e scrittura nella produzione di Anna Banti), Franco Contorbia (Longhi, Berenson e il serpente azteco), Francesca Pirozzi (L’esperienza artistica di Nedda Guidi alla luce dello Strumentalismo di John Dewey) e Matteo Palumbo (Il Barocco di Testori e di Raimondi). Durante la terza sessione interventi di Federica De Rosa (Pagine su Raffaello in anni di guerra: artisti e critici militanti), Vincenzo Caputo (Le pagine 'parlate' e 'gesticolate' degli artisti. Benedetto Croce e la 'scuola napoletana di pittura'), Annalisa Castellitti (Dall'attualità alla fiaba. La letteratura illustrata da Edoardo Dalbono), Isabella Valente (Il memoriale dello scultore Luigi de Luca), Pasquale Sabbatino (Lo sguardo inesorabile della Medusa. Cellini e Calvino) e Sara Laudiero (Il critico di Villa Lucia: Paolo Ricci tra letteratura e arte).

Oggi alle ore 14 le conclusioni, con una tavola rotonda che offrirà i contributi di Marcello Ciccuto, Franco Contorbia, Pasquale Sabbatino e Isabella Valente. L’auspicio, per consentire approfondimenti futuri, è una tempestiva pubblicazione degli Atti del convegno.
 
 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA