Siria, nome in codice Caesar:
le foto delle torture in mostra a Roma

Siria, nome in codice Caesar: le foto delle torture in mostra a Roma
Domenica 2 Ottobre 2016, 13:09 - Ultimo agg. 5 Ottobre, 00:50
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Immagini scioccanti che documentano le terribili torture contro gli oppositori avvenute nell'arco di tre anni nelle carceri siriane. Saranno in mostra per la prima volta in Italia da mercoledì 5 ottobre a Roma nella Sala Spazio D del Maxxi in via Guido Reni. L'esposizione, intitolata “Nome in codice: Caesar. Detenuti siriani vittime di tortura”, è stata promossa da Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana), Amnesty International Italia, Focsiv (Volontari nel Mondo), Un Ponte Per, Unimed (Unione delle Università del Mediterraneo) e Articolo21, e resterà aperta fino al 9 ottobre, giorno della marcia Perugia Assisi.

Esposte una selezione di pochissime delle 55mila fotografie che l’agente della polizia militare siriana chiamato Caesar, incaricato dal regime di documentare quanto accadeva ai detenuti nelle carceri, portò con sé quando decise di fuggire. Caesar ha deposto, testimoniato, ma non ha mai rilasciato interviste, tuttavia un suo messaggio è stato inviato per questa mostra, già esposta al Palazzo di vetro di New York, al museo dell’Olocausto di Washington e al Parlamento europeo.

Nel Rapporto varato dalla Commissione d’inchiesta sulla Siria costituita dal Consiglio per i Diritti umani dell’Onu (Ohchr) presieduta dal giurista Paulo Sérgio Pinheiro, della quale fa parte la signora Carla Del Ponte si legge: “Detenuti sotto custodia del governo sono stati picchiati a morte o sono morti come conseguenza di ferite patite a causa di torture. Altri sono morti a causa di condizioni detentive inumane. Il governo ha commesso i crimini contro l’umanità di sterminio, assassinio, stupro o altre forme di violenza sessuale, tortura, sparizione forzata, o altri atti disumani. Per via della medesima condotta sono stati commessi anche crimini di guerra”. 

Sabato 8 ottobre alle ore 18, come iniziativa collegata alla Mostra, si terrà un incontro dal titolo "Il Medio Oriente si racconta, voci e sguardi dall'area”, organizzato da Focsiv e Fnsi, che unisce la testimonianza dei volontari impegnati al fianco della popolazione al lavoro di narrazione e di denuncia di quanto accade nell'area mediorientale dei giornalisti. Un appuntamento che vuole mettere in evidenza da un lato, con la testimonianza di Suor Hanan Youssef, libanese delle suore di Nostra Signora del Buon Pastore, Terry Dutto, capo progetto FOCSIV Kurdistan, e di Mons. Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell’Anatolia, come oggi si viva e quali siano le necessità e le speranze della popolazione mediorientale e dall'altro con il racconto dei giornalisti Amedeo Ricucci, inviato del Tg 1, Luca Geronico, giornalista di Avvenire e Cristiano Tinazzi, del Messaggero, quali siano le prospettive e il futuro per questa area secondo la loro conoscenza dei luoghi e delle vicende. Accompagna l'incontro Giovanni Lamanna, Rettore dell’Istituto Massimo a Roma. Sarà inoltre presentata “Humanity”, la nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi promossa da Focsiv per permettere che il lavoro svolto in questi anni a fianco delle migliaia di uomini e donne in fuga nell'area mediorientale possa proseguire.

A inaugurare la mostra il 5 ottobre alle 17.30 saranno i presidenti delle Commissioni Esteri del Parlamento Pierferdinando Casini e Fabrizio Cicchitto, il presidente della Commissione per i Diritti Umani, Luigi Manconi, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, il giurista statunitense statunitense Stephen J. Rapp, il presidente del Centro Astalli, padre Camillo Ripamonti sj, Giancarlo Bosetti, direttore di Reset e il professor Baykar Sivazliyan, presidente emerito dell'Unione degli Armeni in Italia.

La Mostra con ingresso gratuito osserverà il seguente orario:
Mercoledì 5 ottobre dalle ore 18,00 alle ore 20,00
Giovedì 6 e Venerdì 7 ottobre dalle 11,00 alle 19,00
Sabato 8 ottobre dalle ore 11,00 alle 22,00
Domenica 9 ottobre dalle 11,00 alle 19,00

 
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