Outdoor, il festival internazionale
invade l'ex caserma dismessa

Outdoor, il festival internazionale invade l'ex caserma dismessa
di Erminia Pellecchia
Sabato 1 Ottobre 2016, 21:32
3 Minuti di Lettura
Un polpo viola fuoriesce da un edificio, i giganteschi, mostruosi tentacoli viola sembrano aggredire gli ignari visitatori di Outdoor, il festival internazionale dell'arte e cultura metropolitana, curato dall'agenzia creativa Nufactory, che da oggi e fino al 31 ottobre invade con un'operazione di rigenerazione, gli spazi dismessi dell'ex caserma di via Guido Reni di Roma ora di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti ed in attesa di nuova destinazione. La bizzarra installazione gonfiabile di Filthy Luker introduce nell'esperienza visionaria di una manifestazione, giunta alla settima edizione, ponendosi come mission il superamento del limite per raccontare la nuova cultura globale underground, “in un momento in cui – spiega la curatrice Antonella Di Lullo – la democratizzazione dei mezzi di comunicazione si scontra con l'aumento delle barriere fisiche, l'innalzamento di nuovi muri e di nuove frontiere”. “Beyond”, oltre i confini, è il titolo di questo curioso esperimento che ha l'ambizione di riattivare luoghi inesplorati, periferici e spesso dimenticati coinvolgendo e stimolando con un flusso di energie che vibrano e si propagano oltre il recinto dell'ex stabilimento militare di materiali elettronici e di precisione. Chiuso il primo ciclo evolutivo e forte delle oltre cinquantamile presenze dello scorso anno, la kermesse non si limita più alla street art, ma propone opere indoor in dialogo con le architetture e, fermo restando la centralità del corpo espositivo, si contamina con il teatro, il cinema, il fumetto e la musica elettronica tra intrattenimento e laboratori aperti anche ai più piccoli. Tra le novità del 2016 il gemellaggio con il dirimpettaio MAXXI attraverso residenze d'artista come quella del collettivo Zapruder Filmakergroup e la collaborazione con altri festival europei del rango HPL Media Street Festival di Oslo, Paris Hip Hop, Asalto di Saragozza ed Electrospring di Vienna. Ogni weekend (venerdì-domenica) si trasformerà in una non stop di eventi da mezzogiorno alle tre di notte, con il clou dei live musicali dei paesi ospiti (dalle 22) che vedranno gran protagonista, il 7 ottobre dell'eclettico Apparat, firma della colonna sonora de “Il giovane favoloso” di Martone, mentre l'opening è affidato ai russi Itsu & Misak.

E' un colpo d'occhio sbalorditivo il percorso tra i quindici padiglioni ridefiniti da altrettante temporary exhibitions da esplorare. Ecco i segni discreti ed il simbolismo facilmente riconoscibile del norvegese Afk la fotografia urbana dell'italiano Alex Fakso che ci trasporta sui binari morti di un tunnel ferroviario abbandonato, la cascata luminosa del newyorkese Craig Costello che spruzza d'argento le pareti nere, la grottesca danza macabra con il carnevale di personaggi fantastici del francese Honet, il lettering del padovano Joys che si modula come un sipario astratto che invita a sbirciare dietro le quinte, gli spot urlati del geniale e sarcastico Mobster. E, ancora, i colori vistosi e le forme geometriche dell'argentino ma spagnolo d'adozione Felipe Pantone, il divertente gioco di voyeurismo dello spagnolo Sebas Velasco in duo con il basco Xabier Anunzibai, l'esplosione cromatica della stanza affrescata dal sardo Tellas che affaccia su un tappeto erboso immerso nell'oscurità, il labirinto di sbarramenti di ferro di Vlady con il diniego da accesso a chi non ha il coraggio di inoltrarsi, i graffiti in caratteri cirillici della crew russa Kuril Chto. Una pausa al punto ristoro trasformato in un cyberspazio tubolare con la Nube del giovanissimo Xavier Delanoue e l'ultima, sicuramente più forte emozione trasmessa dalle giovani promesse dello Iedy & Quiet Ensemble. Tra memorie letterarie, paesaggi sonori ed espressioni digitali la folgorazione di “Waves”, un'onda sospesa e organica spinta dalla forza del vento e squarciata da lampi, un mare in tempesta, simbolo del caos che veste il nostro presente confuso e agitato. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA