«Il mio lavoro come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere» affermava il berlinese Helmut Newton. Famoso per gli studi sul nudo femminile, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta pubblica tre libri che diverranno delle testimonianze essenziali per comprendere la sua intera carriera dietro la macchina da presa. Il primo White Women è del 1976: è un’opera monografica che raccoglie 84 immagini, sia a colori che in bianco e nero, che sprizzano erotismo da tutti i pori. Per la prima volta il nudo entra nel mondo della moda. Il secondo libro si intitola Sleepless Nights ed è del 1978: protagoniste assolute le donne, i loro corpi, i loro abiti belli e spesso provocatori, come i corsetti ortopedici. Questo volume definisce lo stile di Newton ed esalta il fotografo come icona della fashion photography. Il terzo volume si intitola Big Nudes ed è del 1981: Newton è ormai uno dei protagonisti della fotografia del Novecento e i suoi scatti entrano nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.
I neofiti potrebbero sfogliare i tre libri per accostarsi all'arte di questo fotografo contemporaneo. Ma cosa verrebbe fuori se si riunissero in un'unica sede gli scatti raccolti nei suddetti volumi? A dar la risposta ci ha pensato June Newton, vedova del fotografo e presidente della Helmut Newton Foundation. La donna ha voluto raccogliere una selezione di opere appartenenti ai tre volumi sopracitati per farne una mostra che permettesse al grande pubblico di conoscere al meglio il defunto marito. La fortunata location che accoglie questa idea è il Palazzo Ducale di Genova il quale, fino al 22 gennaio 2017, presenta la retrospettiva Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes. L’evento è promosso dalla Regione Liguria, dal Comune di Genova e da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, ed è organizzato da Civita Mostre in collaborazione con la Helmut Newton Foundation.