Premio Strega ragazzi, Franceschini a Bologna: «Chi legge da bambino diviene un cittadino»

Premio Strega ragazzi, Franceschini a Bologna: «Chi legge da bambino diviene un cittadino»
di Donatella Trotta - inviato
Mercoledì 6 Aprile 2016, 21:28 - Ultimo agg. 7 Aprile, 08:41
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La 53esima Fiera internazionale del libro per ragazzi come fiera della speranza nel futuro. Nonostante tutto. Con uno slogan: «Chi legge da bambino diviene un cittadino». A coniarlo, con una rima forse involontaria ma efficace come una filastrocca e assai pertinente al contesto, è il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini, intervenuto a Bologna per il conferimento della prima edizione del Premio Strega Ragazzi: premio (una targa, un assegno da 5mila euro e un pacco di cioccolatini Strega, più adatti del liquore) vinto, per la categoria 6-10 anni, da Susanna Tamaro con il romanzo Salta, Bart! (Giunti) e da Chiara Carminati con il romanzo Fuori fuoco (Bompiani) per la categoria 11-15 anni. Da un lato, insomma, un libro “distopico” per bambini, che rilancia la tragedia e la «povertà» immateriale dell’infanzia contemporanea rivendicando la libertà perduta dai più piccoli nella dittatura della tecnocrazia; dall’altro lato, uno sguardo diverso, e un’altra voce, sulla storia della grande guerra, raccontata con gli occhi di una tredicenne attraverso le storie delle donne, e dei bambini, rimasti a casa in uno spazio rimasto “invisibile”, o meglio fuori fuoco, rispetto ai riflettori puntati sui soldati al fronte.

Sono questi i libri più votati da una giuria “popolare” di lettrici e lettori bambini e adolescenti, fra i 6 e i 15 anni, provenienti da cinquanta scuole primarie e secondarie in tutta Italia, ripartite equamente tra le due fasce d’età. Dopo la selezione delle due cinquine (finaliste tra 55 titoli candidati al concorso) da parte di una giuria “tecnica” coordinata dal presidente della Fondazione Bellonci Tullio De Mauro e composta da Giuseppe Bartorilla, Emma Beseghi, Pino Boero, Ermanno Detti, Silvana Loiero, Carla Ida Salviati e Maria Romana Tetamo, i ragazzi hanno espresso la loro preferenza elettronicamente, attraverso il sito della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci che con Strega Alberti di Benevento, BolognaFiere e il Centro nazionale per il libro e la lettura ha promosso l’apertura dello storico riconoscimento letterario agli autori di juvenilia, con il sostegno di Biper Banca e Unindustria Bologna.

Visibilmente emozionate le due vincitrici: «Sono felice – dice Susanna Tamaro – perché la mia grande passione è scrivere libri per bambini e dopo 27 anni di lavoro è bello avere questo riconoscimento. Ho vinto pochissimi premi con i miei tanti libri, ma questo mi sta molto a cuore perché accende l’attenzione sull’infanzia, che in Italia non è molto considerata. Io invece adoro scrivere libri per loro. È molto più divertente. Ho scritto il mio primo libro per bambini a dodici anni, prima di scrivere per adulti. E se una fatina mi avesse chiesto di scegliere in chi incarnarmi da grande, se Proust o Andersen, non avrei avuto dubbi: Andersen», aggiunge. Non solo: la scrittrice triestina dedica la vittoria alla sua gallina Zoe, co-protagonista del libro con il piccolo Bart nella loro lotta contro gli stereotipi che ingabbiano bambini e animali: «Zoe esiste veramente, è una bellissima gallina cinese bianca e blu che è molto più intelligente di come dipingono in genere il cervello di questi pennuti», spiega mostrandoti la foto della sua beniamina. E poi, continua Tamaro, «i lettori più giovani sono un pubblico meraviglioso: danno spunti, energia, e allegria. Nonostante l’Italia non sia un paese per i bambini. Ma quello che leggi da piccolo ti condiziona tutta la vita, è molto meno incisivo quello che leggi da grande. Ecco perché questo premio è una grande responsabilità: un bambino non si imbroglia». Salta, Bart! è un libro per rivendicare la libertà dei bambini, prosegue Tamaro:
«I bambini oggi sono condizionati ad apparire, a desiderare cose. Ma sono molto poveri. Siamo a un livello di condizionamento orwelliano. I genitori devono lottare come salmoni controcorrente per aiutarli, per educarli. C’è un disagio psichico notevolissimo. Ma una società che cura i bambini con gli psicofarmaci è una società che si deve interrogare sulle sue debolezze», conclude.

Chiara Carminati, poetessa, scrittrice e animatrice della lettura oltre che neomamma di una bimba di 13 mesi, dedica invece la sua vittoria a Beatrice Masini: «Diretta concorrente nella cinquina dello Strega Ragazzi ma soprattutto – spiega - mia sapiente editor, che mi ha lasciato una meravigliosa libertà nella stesura di questo libro, per il quale mi sono dovuta documentare molto. Sono estremamente lusingata di essere arrivata in cinquna con colleghi tanto autorevoli». Il libro di Chiara Carminati è ambientato nell’estate del 1914, in piena tragedia bellica. Al di là della ricorrenza del centenario della prima guerra mondiale, l’autrice ha raccontato una forte e poetica vicenda al femminile che ha convinto 178 dei 200 votanti adolescenti, sedotti dalle tredici storie sfumate e riverberate dalla scelta lirica di usare volultamente foto fuori fuoco come “didascalie” all’intreccio: «Sono foto fatte con le parole - dice - per restituire visibilità a chi al fronte non è andato, ma ha pagato comunque un prezzo altissimo. E le storie che ho narrato, anche se inventate, sono frutto di testimonianze vere, raccolte da un’ampia documentazione e basate su diari, racconti, cronache, documenti e fotografie. Per raccontare un punto di vista diverso, misconosciuto».

Misconosciuto come la civiltà dell’infanzia che a Bologna, città amica delle bambine e dei bambini, viene invece tutelata e "costruita" da energie progettuali che convergono da tutto il mondo e scommettono ogni anno, da 53 anni, sul “potere” dell’immaginazione a misura dei più piccoli. E dove ogni anno l’amministrazione comunale investe 10 milioni di euro in biblioteche: come ha ricordato l’assessore alla cultura Davide Conte alla cerimonia di premiazione, condotta da Loredana Lipperini, dove sono intervenuti Franco Boni, Tullio De Mauro, Giuseppe D’Avino, Romano Montroni, Enrico Venturini Tiziana Ferrari con i finalisti del primo premio Strega Ragazzi: Paolo Di Paolo, autore de La mucca volante (Bompiani); il traduttore de Il riscatto di Dond di Siobhan Dowd (Uovonero); l’editrice Bianca Lazzaro di Donzelli per Le nuove storie del piccolo Nicholas di René Goscinny e Jean-Jacques Sempé; una portavoce di Maria Parr, autrice di Cuori di waffel (Beisler) per la categoria +6;  e poi Francesco D’Adamo, autore del romanzo Dalla parte sbagliata (Giunti), Vichi De Marchi, con il suo libro La trottola di Sofia. Sofia Kovalesvskaja si racconta (Editoriale Scienza), Beatrice Masini (La fine del cerchio, Fanucci) e Paola Zannoner, con Zorro nella neve (Il Castoro) per la categoria +11.
Finalisti di calibro, che hanno dato testimonianza della grande responsabilità di chi scrive per e con i più giovani.

 
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