Con "Lettori selvaggi" (ed. Giunti) Giuseppe Montesano fa il bis al Premio Napoli: ieri sera lo scrittore ed editorialista del "Mattino" ha vinto nella sezione Saggistica, doppiando il riconoscimento che nel 1999 si aggiudicò con il romanzo "Nel corpo di Napoli". Completano la terna dei supervincitori di questa 63esima edizione Donatella Di Pietrantonio con "L'Arminuta" (Einaudi) per la narrativa e Davide Rondoni con "La natura del bastardo" (Mondadori) per la poesia.
In un Teatro Mercadante di Napoli affollatissimo, la serata finale del Premio Napoli è stata una festa della cultura e dell'editoria, presentata da Concita Sannino di "Repubblica". Il Presidente della Fondazione Premio Napoli, Domenico Ciruzzi, ha voluto raccontare alla platea la storia del Premio con un documentario su vincitori e finalisti delle edizioni passate. "Siamo riusciti ad aumentare la connessione della Fondazione con la città e tutto il territorio circostante attraverso l’attività culturale svolta dalla Giuria tecnica, dai collaboratori della Fondazione e dai circa mille giudici lettori che abbiamo riunito in pochissimi mesi”, ha spiegato.
I finalisti della Saggististica - Giancarlo Alfano, "L’umorismo letterario" (Carocci), Bruno Cavallone, "La borsa di Miss Flite" (Adelphi), Giuseppe Montesano, "Lettori selvaggi" (Giunti) - sono stati intervistati da Titta Fiore del "Mattino". Mirella Armiero del "Corriere del Mezzogiorno" ha intervistato i finalisti della Narrativa Donatella Di Pietrantonio, "L’arminuta" (Enaudi), Andrea Inglese, "Parigi è un desiderio" (Ponte alle Grazie), Andrej Longo, "L’altra madre" (Adelphi). Per la Poesia, Francesca Ghidini della Rai ha intervistato Davide Rondoni, "La natura del bastardo", (Mondadori), Francesco Scarabicchi, "Il prato bianco" (Einaudi) e Giuliano Tabacco, "La grande mappa" (Transeuropa).
Autore di un volume monumentale di quasi duemila pagine, "un'opera mondo" frutto della passione e della curiosità onnivora per le espressioni del talento, Montesano ha spiegato come si diventa "lettori selvaggi" ("tuffandosi nei testi, cominciando a leggere e divagando, contro le limitazioni di genere e ogni tipo di steccato narrativo") e ha parlato dell'urgenza di leggere ora, perché ora, in tempi superficiali di analfabetismo "funzionale ed emotivo", è necessario ritrovare un nuovo umanesimo.
Durante la serata sono stati consegnati anche i premi speciali Cultura al maestro di strada Cesare Moreno e Internazionale allo storico britannico Donald Sassoon. Per la prima volta, inoltre, il Premio Napoli ha ospitato il Premio Forzati, assegnato ad Aldo Masullo e ritirato dalla nipote del filosofo, Marta.
Giuria Tecnica a cura di Edoardo Sant’Elia
coordinatore giuria tecnica e della giuria tecnica composta da:
Arminio Franco, Stefano Balassone, Rosanna Cioffi, Massimo Fusillo, Chiara Ghidini, Antonio Gnoli, Alfredo Guardiano, Eugenio Lucrezi, Sergio Moccia , Bruno Moroncini , Monica Ruocco , Pasquale Sabbatinoe Paola Villani
NARRATIVA
Donatella Di Pietrantonio, L’arminuta, Einaudi
Scabro e duro questo romanzo ambientato in Abruzzo; ma anche tenero, di una tenerezza contenuta, pudica. Donatella Di Pietrantonio riesce a coniugare, con raffinatezza non esibita, le esigenze dello stile e quelle del racconto, facendoci entrare senza difficoltà nei panni dell’Arminuta, la ritornata, ovvero la ragazzina destinata a vivere due vite, riscoprendo ogni volta con paziente caparbietà ciò che la lega agli altri, al mondo.
POESIA
Davide Rondoni, La natura del bastardo, Mondadori
E’ inconfondibile il tono poetico di Davide Rondoni, la sua ricerca accanita di un senso, di un sentimento vero, da esprimere comunque, in qualsiasi modo, in qualsivoglia forma. Con ruvida spavalderia ma senza enfasi, Rondoni procede a scandagliare i luoghi della realtà, siano essi i dipinti del Beato Angelico o gli scalcinati bar della periferia, tracciando i confini irregolari di un’umanità in bilico tra colpa e meraviglia.
SAGGISTICA
Giuseppe Montesano, Lettori selvaggi, Giunti
Lettori selvaggi, che si abbandonano al piacere del testo, anzi dei testi, amandoli e criticandoli con la stessa intensità, non curandosi delle tradizionali partizioni tra i generi, né dei confini geografici o temporali. Per loro Giuseppe Montesano ha immagazzinato in un rapsodico volume di quasi duemila pagine il proprio sapere, valutando e narrando, sciogliendo e riannodando il filo di un discorso che tiene assieme senza esitazioni, senza remore, letteratura e vita.
Durante la serata sono stati consegnati anche i premi Cultura al Maestro di Strada Cesare Moreno, e Internazionale a Donald Sassoon. Per la prima volta il Premio Napoli ospita il Premio Forzati che è stato assegnato ad Aldo Masullo il premio è stato ritirato dalla nipote Marta Masullo.
Giuria Tecnica a cura di Edoardo Sant’Elia
coordinatore giuria tecnica e della giuria tecnica composta da:
Arminio Franco, Stefano Balassone, Rosanna Cioffi, Massimo Fusillo, Chiara Ghidini, Antonio Gnoli, Alfredo Guardiano, Eugenio Lucrezi, Sergio Moccia , Bruno Moroncini , Monica Ruocco , Pasquale Sabbatinoe Paola Villani
NARRATIVA
Donatella Di Pietrantonio, L’arminuta, Einaudi
Scabro e duro questo romanzo ambientato in Abruzzo; ma anche tenero, di una tenerezza contenuta, pudica. Donatella Di Pietrantonio riesce a coniugare, con raffinatezza non esibita, le esigenze dello stile e quelle del racconto, facendoci entrare senza difficoltà nei panni dell’Arminuta, la ritornata, ovvero la ragazzina destinata a vivere due vite, riscoprendo ogni volta con paziente caparbietà ciò che la lega agli altri, al mondo.
POESIA
Davide Rondoni, La natura del bastardo, Mondadori
E’ inconfondibile il tono poetico di Davide Rondoni, la sua ricerca accanita di un senso, di un sentimento vero, da esprimere comunque, in qualsiasi modo, in qualsivoglia forma. Con ruvida spavalderia ma senza enfasi, Rondoni procede a scandagliare i luoghi della realtà, siano essi i dipinti del Beato Angelico o gli scalcinati bar della periferia, tracciando i confini irregolari di un’umanità in bilico tra colpa e meraviglia.
SAGGISTICA
Giuseppe Montesano, Lettori selvaggi, Giunti
Lettori selvaggi, che si abbandonano al piacere del testo, anzi dei testi, amandoli e criticandoli con la stessa intensità, non curandosi delle tradizionali partizioni tra i generi, né dei confini geografici o temporali. Per loro Giuseppe Montesano ha immagazzinato in un rapsodico volume di quasi duemila pagine il proprio sapere, valutando e narrando, sciogliendo e riannodando il filo di un discorso che tiene assieme senza esitazioni, senza remore, letteratura e vita.
Giuseppe Montesano fa il bis al Premio Napoli
Mercoledì 20 Dicembre 2017, 19:16
- Ultimo agg. 21:12
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