“El magnifico Carlito”, l'atleta artigiano
che incantò Moliterno

“El magnifico Carlito”, l'atleta artigiano che incantò Moliterno
di Ciro Manzolillo
Martedì 20 Dicembre 2016, 21:57
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Il grande scrittore Albert Camus, che amava il calcio quanto la letteratura ha scritto: «Non c'è un altro posto al mondo dove l'uomo è più felice che un campo di calcio». Appunto. Proprio perché il calcio è ludica magia, che può manifestarsi sempre (e ovunque) nella sua bellezza, non necessariamente bisogna frequentare le grandi platee per lasciarsi catturare dalle muse del bel gioco, dai funambolismi di chi la palla la tratta con sublime raffinatezza e grazia. Solo chi non ha frequentazioni di quei terreni delle categorie minori, a volta polverosi e con pochi spettatori, non può immaginare quanto bel calcio ci regala anche la provincia italiana.

E una delle belle storie di cuoio della piccola Italia arriva da Moliterno, quattromila anime in provincia di Potenza, qui la squadra di calcio è, insieme a quella del Potenza, la più antica della Basilicata (quest'anno festeggia i 95 anni dalla sua nascita), da queste parti sono passati nelle vesti di allenatore Miguel Andreolo, il fortissimo centromediano che conquistò con gli azzurri di Vittorio Pozzo la coppa del mondo nel 1938, e Nando Scarpa, un talento insuperabile della seconda e terza serie, negli anni settanta giocò anche a Sorrento dove ancora oggi il suo nome viene associato ad una delle pagine più alte della società rossonera. Da decenni la Polisportiva Moliterno milita nel campionato lucano di massima serie (Eccellenza), quest'anno si è appena guadagnata la finale di Coppa Italia regionale che si disputerà il prossimo 28 dicembre col Senise. Artefici di questo traguardo sono una schiera di elementi della provincia di Salerno, ad iniziare dall'allenatore Franco Masullo, al fortissimo centravanti di Vietri sul Mare, Christian Santucci, passando per i cilentani, Marchesano, Puoli e Iodice.

Ma chi nel gruppo rossoblù sa cantare il verbo di quel calcio tutto estetica e tecnica è Carlo Sanseviero, ventisette anni, originario di Montesano Scalo. Lui il calcio l'ha giocato sempre da solista, sin da quando sedicenne venne acquistato dall'Agropoli in eccellenza nell'attesa di poterlo lanciare in categorie maggiori, ma una sberla rifilata ad un arbitro gli costò una squalifica di cinque anni. Quando Sanseviero poté ritornare a giocare nei tornei ufficiali il sogno di calcare terreni più blasonati si era già bellamente infranto, ma l'inventiva, il tocco, il dribbling quelli gli erano rimasti appiccati addosso come marchi di fabbrica. Dopo vari campionati nella promozione e nell'eccellenza campana, nel 2012 è arrivato alla Polisportiva Moliterno, e coi rossoblù lucani è diventato “el magnifico Carlito”, tant'è che è la sfera stessa a ridere, a farsi raggiante quando entra a contatto coi suoi piedi. “El magnifico” sguscia negli spazi stretti che una bellezza, ma i suoi tempi non portano mai fretta, perché un prodigio dal suo genio può arrivare all'improvviso, in qualsiasi frangente del match. Di atleti-artigiani che suonano lo spartito dell'estetica come la mezzapunta rossoblù il calcio dilettantistico nostrano ne cataloga una schiera nutrita. Il sogno non ha categorie.

 
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