Arslan, Premio Serao
con intervista impossibile

Arslan, Premio Serao con intervista impossibile
di Davide Cerbone
Venerdì 19 Maggio 2017, 09:06 - Ultimo agg. 10:22
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Una serata dell'orgoglio e della memoria, per mettere in mostra la storia e il valore di due istituzioni amiche. Ma, soprattutto, per celebrare una personalità unica nel racconto culturale napoletano e italiano. Tra poco meno di due settimane, «Il Mattino» e il Teatro Stabile di Napoli si ritroveranno di nuovo insieme nel nome di Matilde Serao. A lei, che 125 anni fa, nel 1892, fondò il quotidiano napoletano, è intitolato il neonato premio letterario che una qualificata giuria composta da giornalisti, scrittori, intellettuali e giornalisti che arricchiscono ogni giorno le pagine del quotidiano hanno assegnato ad Antonia Arslan, scrittrice e saggista italiana di origine armena.

Il 31 maggio, alla presenza del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, delle massime autorità istituzionali cittadine e di personalità della cultura napoletana, campana e nazionale, la suggestiva cornice del teatro San Ferdinando ospiterà dalle 19 la cerimonia-spettacolo per la consegna del primo Premio letterario Matilde Serao, che si affianca a quello giornalistico promosso in collaborazione con «Il Mattino» dal Comune di Carinola, il paese in cui la giornalista trascorse l'infanzia, e dall'associazione Culturale Matilde Serao.

Momento centrale della serata, che verrà trasmessa in streaming sul sito del «Mattino», sarà un'«intervista impossibile» a Matilde Serao che la vincitrice sta scrivendo per l'occasione. Intorno al dialogo immaginario, cui daranno voce gli attori Claudio Di Palma, nel ruolo di uno scrittore dell'epoca, e Cristina Donadio, che impersonerà la leggendaria fondatrice del nostro quotidiano, un gruppo di attori in forza allo Stabile racconterà con musica e testi il tempo della prima donna che fondò e diresse un quotidiano. Così, Gaia Aprea intonerà «Reginella» e «I' te vurria vasà», Massimiliano Gallo canterà «Voce e notte» e «'A vucchella», Mariano Rigillo declamerà «Lassammo fa' a Dio», mentre Angela Pagano leggerà la lettera di Viviani alla moglie e canterà «'O sapunariello».

Sottolineando «la generosità degli artisti, con i quali stiamo promuovendo l'orgoglio di una comunità», il direttore de «Il Mattino» Alessandro Barbano ricorda gli albori di un'impresa. «125 anni fa la Serao diede avvio ad un'avventura destinata a diventare la voce del Mezzogiorno: il più autorevole giornale del Sud ha avuto una straordinaria progenitrice, che alla fine dell'Ottocento fece talmente tante cose che è anche difficile ricordarle. Fondò quattro quotidiani, scrisse 26 romanzi e tantissime novelle. E ancora, sfidò il fascismo e morì mentre scriveva il suo ultimo articolo. Pensando all'esempio irripetibile di questa donna, ci siamo detti che la sua personalità andava ben oltre il giornalismo. Così, abbiamo chiesto ad una giuria di centotrenta tra editorialisti e giornalisti, critici letterari e intellettuali di indicare una terna di nomi». Da questa designazione corale è venuto fuori il nome di Antonia Arslan: a lei Barbano consegnerà un trofeo disegnato per l'occasione dal maestro Mimmo Paladino.
 


«Per il 31 maggio abbiamo immaginato con Claudio Di Palma una serata con alcuni dei nostri artisti migliori: una sorta di aperitivo della prossima stagione che sarà inaugurata al Mercadante con Sei personaggi in cerca d'autore», spiega il direttore dello Stabile De Fusco. Ma l'omaggio è destinato a continuare: «Una parte del cartellone del Ridotto sarà dedicata a Matilde Serao, interpretata da Chiara Baffi in una riduzione teatrale del Ventre di Napoli», anticipa De Fusco. Per presentare il premio e ricordare Matilde Serao, «Il Mattino« ha in cantiere un inserto speciale curato da Titta Fiore.

Barbano, che condurrà la serata con Luca De Fusco, lo dice chiaro: «Questo premio non sarà una passerella. Abbiamo una sincera repulsione per le occasioni di mondanità, mentre vogliamo che questo sia un modo per costruire cultura. Ecco perché era obbligatorio fare una scelta coerente e di qualità. L'impegno civile della Arslan è consonante con quello della Serao, non a caso la nostra vincitrice ha studiato l'opera della nostra fondatrice».
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