Tragedia in Campania: uccide il padre per difendere la madre, arrestato 28enne

Tragedia in Campania: uccide il padre per difendere la madre, arrestato 28enne
di Marilù Musto
Domenica 17 Settembre 2017, 10:25 - Ultimo agg. 19:51
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Ha pulito il caseificio dalle tracce di sangue con stracci e candeggina. Poi, Patrizia Navarra, si è recata dai carabinieri raccontando dell’incidente con il punteruolo nell’azienda di famiglia, in via Gervasio ad Alife. Dopo mezz’ora di interrogatorio si è sciolta in un pianto. Fra le lacrime ha detto: “Va bene, sono stata io a uccidere mio marito”. Ma era una bugia. Il figlio Daniele aveva ammazzato il padre per difenderla. Daniele, qualche ora dopo è giunto dai carabinieri accompagnato dall’avvocato, quando già il padre aveva smesso di respirare in ospedale nonostante i tentativi disperati dei medici di salvargli la vita. Così,  ai carabinieri di Piedimonte Matese, guidati dal maggiore Falso, è parso tutto chiaro:  Daniele era l'assassino. Ha confessato. Ha ucciso lui il papà, agricoltore e piccolo imprenditore di Alife, in provincia di Caserta, il 50enne Giuseppe Leggiero. Lo ha fatto per difendere la madre durante una violenta lite scoppiata fra i due. All'inizio, la madre 49enne, Patrizia, e il figlio Daniele, di 28 anni, avevano simulato un incidente sul lavoro, nel caseificio di famiglia, e avevano trasportato l'uomo nell'ospedale di Piedimonte Matese, morto poco dopo. Ieri sera erano intervenuti sul posto i carabinieri della Stazione di Alvignano.

Sin dai primi accertamenti e a seguito dell'immediato sopralluogo, i militari dell'Arma hanno infatti rilevato che l'area indicata come luogo dell'incidente era estremamente pulita e in ordine e la ricostruzione dei fatti riferiti dalla donna portava a versioni tra loro contrastanti. Nel corso dell'interrogatorio la donna aveva quindi confessato di aver colpito, nel corso di una violenta lite, il coniuge con un coltello utilizzato per la lavorazione casearia, riferendo del carattere violento e delle continue aggressioni fisiche e minacce verbali di cui era stata vittima negli anni da parte del marito e per le quali non ha mai sporto denuncia. Ma era strategia per addossarsi la colpa ed evitare il carcere al figlio. 

La salma è stata trasportata presso l'Istituto di Medicina Legale di Caserta per il successivo esame autoptico. L'arrestata è stata accompagnata presso la casa circondariale di Pozzuoli e posta a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Sono state le successive indagini e le dichiarazioni contrastanti della donna che hanno insospettito gli inquirenti: alle 2.30 di notte è scattato l'arresto di Daniele Leggiero, classe 1989, figlio dell'imprenditore che ha confutato la dichiarazione resa dalla madre e, alla presenza del difensore di fiducia, ha confessato dichiarandosi responsabile della morte del padre, spiegando di essere intervenuto per sedare la lite.

Nel suo intervento ha cercato di allontanare il padre, spingendolo verso il fondo dello stabile e, gettandogli contro tutti gli oggetti che aveva nella disponibilità, nel tentativo di bloccarlo, lo ha colpito con un coltello al torace. Il Pubblico Ministero, alle 5 di questa mattina, dopo l'interrogatorio, ha disposto l'immediata liberazione della donna e applicato la misura cautelare del fermo al figlio, sottoponendolo agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Daniele, qualche giorno fa, aveva pubblicato sul suo profilo Facebook la notizia di un arresto di un "padre padrone". Da tempo non sopportava più di assistere alle violenze in famiglia. 
 

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