Strage di San Gennaro, commemorazione a Castel Volturno

Strage di San Gennaro, commemorazione a Castel Volturno
Lunedì 18 Settembre 2017, 15:20
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Come ogni 18 settembre da nove anni a questa parte, anche oggi a Castel Volturno, sul litorale casertano, sono stati ricordati con una cerimonia i sei ghanesi massacrati a colpi di kalashnikov dall'ala stragista dei Casalesi guidata da Giuseppe Setola. Era il 18 settembre 2008, la mattanza passò alla storia come «Strage di San Gennaro»; un settimo ghanese, Joseph Ayimbora, nonostante le ferite, riuscì a salvarsi indicando poi agli inquirenti i responsabili del massacro, tra cui lo stesso Setola; l'uomo è poi morto per cause naturali nel febbraio 2012. Ad organizzare la cerimonia il Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta e il Centro Sociale Ex Canapificio di Caserta, il Comitato Don Diana, il Centro della Caritas «Fernandes», i padri Comboniani Missionari e il Forum del Terzo Settore. «Chiediamo di istituire il giorno della memoria per i sette ghanesi vittime della ferocia di Setola e dei suoi complici» dice Imma D'Amico del Centro Sociale, reiterando una richiesta già presentata anni fa ma mai considerata dalle istituzioni.

La D'Amico chiede anche che partano «finalmente i progetti di inclusione sociale per i migliaia di migranti che vivono a Castel Volturno.
Si è ormai insediato da settimane il Commissario di nomina governativa (Francesco Antonio Cappetta, ndr) che dovrà occuparsi proprio di questi progetti; ci aspettiamo che qualcosa si muova» conclude. Presenti anche numerosi immigrati di Castel Volturno che hanno chiesto risposte più incisive sul fronte dell'integrazione visto che ancora oggi migliaia di loro, dopo sette anni dall'eccidio, vivono in situazioni di degrado e di irregolarità, privi di documenti e costretti a lavorare con stipendi bassi e senza alcun riconoscimento. L'evento si è sviluppato attraverso un incontro con i ragazzi delle scuola media Garibaldi di Castel Volturno, che divisi in sei gruppi, hanno «giocato» mettendosi nei panni delle sei vittime innocenti; quindi il «cuore» della commemorazione si è tenuto come di consueto nel punto esatto del massacro, al chilometro 43 della statale Domiziana, all'esterno della sartoria etnica Ob Ob Fashion, dove c'è stata una preghiera interreligiosa cui hanno preso parte gli studenti, e i rappresentanti delle istituzioni, in particolare del Comune, della Prefettura e delle forze dell'ordine.
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