Investì 17enne, si costituisce:
«Ma io non c'entro con l'incidente»

Investì 17enne, si costituisce: «Ma io non c'entro con l'incidente»
di Antonio Borrelli
Lunedì 10 Dicembre 2018, 08:38 - Ultimo agg. 09:41
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È finita ieri la fuga di Donato De Rosa, il 30enne che, dopo una lite, ha travolto con l'auto il 17enne Salvatore De Falco. De Rosa si è costituito nella tarda mattinata di ieri al carcere di Cassino. «Intende chiarire la sua posizione - ha riferito il suo avvocato, Salvatore Piccolo - ritenendosi estraneo all'accusa di tentato omicidio che gli viene contestata».

Ma Piccolo ha anche voluto sottolineare che «Donato e la sua famiglia, al di là dei fatti che saranno chiariti nelle sedi opportune, esprimono vicinanza alla famiglia De Falco in un momento così doloroso e spera che Salvatore possa riprendersi totalmente». Il 17enne di Sparanise è ancora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. È in gravi condizioni, ma sembra sia in lieve miglioramento. Per manifestare solidarietà a lui e alla sua famiglia, nel tardo pomeriggio di ieri un'intera comunità è scesa in strada con una fiaccolata. Grazie alla straordinaria generosità di alcuni cittadini e della Parrocchia, circa 500 candele sono state distribuite da alcuni cittadini davanti la Chiesa Madre in piazza Giovanni XXIII. Alla fiaccolata hanno preso parte 2500 persone.
 
Una luce di speranza di una candela come gesto dal valore puramente simbolico, che tuttavia è riuscita ad illuminare un intero paese di silenzio e luce. In questo modo la cittadinanza ha fatto scudo intorno ad una famiglia come tante, a qualcuno che fa parte della comunità. Come naturale conseguenza, l'iniziativa ha ben presto ampliato il proprio orizzonte, diventando anche una forma di protesta pacifica e silenziosa contro ogni forma di violenza e sopruso. Il corteo ha visto la partecipazione di centinaia di persone e si è esteso lungo tutto il centro. Così in un'atmosfera emozionante e a tratti surreale, striscioni e bandiere sorretti da bambini e giovanissimi, si sono mischiate a lacrime di commozione dei presenti.

Tra gli intervenuti anche diversi amministratori, tra cui il primo cittadino Salvatore Martiello, che ha riferito: «Si tratta di una manifestazione organizzata spontaneamente da alcuni giovanissimi concittadini, rimasti turbati dall'accaduto. Io ho semplicemente dato tutta la disponibilità organizzativa e burocratica per una laica iniziativa di sostegno nei confronti un ragazzo che ha subìto dei danni speriamo non permanenti. La giustizia ci dirà chi ha torto e chi ha ragione, ma la società civile ha il diritto naturale di decidere per sé».

Dopo che Salvatore De Rosa si è costituito, gli inquirenti potranno approfondire le indagini già avviate ascoltando i diversi testimoni di quella tragica notte e acquisendo le immagini di una telecamera che mostrerebbero una dei momenti più cruenti dell'assurda vicenda. Secondo la ricostruzione dei fatti oggi a disposizione, nella tarda serata di martedì i due ragazzi si incrociano su via Cales. Una disputa stradale legata alla precedenza non data ad uno stop innesca una lunga lite, che col trascorrere dei minuti tende verso la degenerazione. I due vengono divisi da alcuni passanti, ma quasi un'ora dopo si riaffrontano nei pressi di un bar del paese. È a quel punto che Salvatore si allontana con il suo motorino; viene subito inseguito dal suo rivale a bordo della propria auto: dopo pochi minuti di folle corsa viene travolto, speronato a gran velocità nel caos generale. Donato De Rosa subito perdere le proprie tracce. Le ricerche dei carabinieri per quattro giorni, fino a ieri, quando si costituisce al carcere di Cassino.
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