Soldi falsi tra Italia e Francia,
tutti i nomi degli specialisti arrestati

Soldi falsi tra Italia e Francia, tutti i nomi degli specialisti arrestati
di Mary Liguori
Mercoledì 24 Ottobre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 08:13
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Specialisti del falso che producevano e mettevano in circolo denaro di tale fattura da essere confuso facilmente con quello che viene dal conio ufficiale. Gente del «mestiere» attrezzata con strumenti sofisticati e con i contatti giusti per poter smerciare i soldi in Italia e in Francia. Sono ventidue le persone finite agli arresti per avere messo su una articolata organizzazione che produceva e smerciava banconote false tra la Campania e l’Ile de France. Italiani e francesi, dunque, uniti per una sola missione: stampare e mettere in circolazione euro contraffatti. La Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, insieme alle autorità competenti di Nancy e Nanterre, hanno chiesto e ottenuto le misure cautelari per eseguire le quali sono entrati in azione i carabinieri della compagnia di Capua, del Nucleo investigativo di Caserta e gli uomini dell’Interpol e dell’Europol. L’indagine, da quanto emerso, è il frutto di una sinergia istituzionale di notevole importanza che ha visto impegnati gli inquirenti in campo internazionale in due dei Paesi in cima alla lista europea in campo di contraffazione di banconote. L’Italia è prima anche per il ruolo svolto dal famigerato «Napoli Group» le cui banconote sono considerate le più vicine a quelle coniate dagli Stati membri.

Su ordine del gip di Santa Maria Capua Vetere e del giudice istruttore del tribunale penale di Nancy ventidue persone sono finite agli arresti. Gli italiani sono tredici. Si tratta di Raffaele Fresegna di 58 anni; Enrico e Vincenzo De Martino, di 59 e 35 anni; Tommaso Verrillo, di 36 anni; Vincenzo Mastropasqua, di 53 anni; Romolo Todini, di 73 anni; Raffaele Galdi, di 48 anni, Pasquale Vazza, di 61 anni; Marco De Martino, di 30 anni, Antonino Misiti, di 37 anni; Giorgio Piccolo, di 23 anni; Giovanni Pettinati, di 25 anni. Presa anche una donna: si chiama Maria Misiti e ha 55 anni. 

Nel corso delle indagini una imponente quantità di denaro è finita sotto chiave. Centomila euro in banconote di vario taglio contraffatte abilmente e facilmente passabili per autentiche. Il denaro, secondo l’accusa veniva smerciato sia in Italia che in Francia grazie a un patto esistente tra i due gruppi che agivano in sinergia da diverso tempo. 

«I ferri fanno il mastro» recita un vecchio detto napoletano che, nel caso della banda sgominata ieri, cade praticamente a fagiuolo. Perché, nel corso delle indagini sono state sequestrate le attrezzature usate per stampare banconote di altissima qualità. Si tratta di diversi computer e stampanti ad alta risoluzione, svariati rotoli di nastro termico ch viene usato al posto della filigrana all’interno delle banconote. Sequestrati anche toner, barattoli di vernice, telai per serigrafia e contabanconote.

Non sono certamente degli esordienti gli indagati finiti in manette. Alcuni di loro sono nel giro da più di dieci anni. Specialisti del falso che, prima delle banconote, hanno sperimentato le loro abilità nella contraffazione in altri campi. Nel 2003 Fresegna fu arrestato perché gestiva una tipografia a Mugnano che si era trasformata in una vera e propria centrale di documenti di soggiorno falsi. Furono trovate 2.800 carte d’ identità false, sette banconote false da 50 euro, valori bollati contraffatti del Marocco. Verrillo, un anno fa, fu invece coinvolto a Olbia in un’operazione che sgominò una banda che usava documenti falsi per ottenere prestiti. 
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