Proprio Felicori, lunedì prossimo alle 12, illustrerà alla stampa le ragioni di questa scelta. I quattro giardinieri-rifugiati sono tutti beneficiari dello Sprar dei comuni di Santa Maria Capua Vetere e Succivo e sono stati inquadrati come tirocinanti a costo zero, in quanto la loro attività è già stata finanziata con le risorse del Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati, che ha tra gli obiettivi quello di formare professionalmente i rifugiati. All'incontro con la stampa prenderanno parte, insieme a Felicori, anche il direttore del Parco monumentale, Leonardo Ancona, il presidente dell'Arci di Caserta Angelo Ferrillo e Mara Vitiello, presidentessa della cooperativa Solidarci, promotori del progetto «Accolti e Attivi», grazie al quale sono partiti i tirocini formativi alla Reggia.
«La speranza - dichiarano Ferrillo e Vitiello - è che l'esperienza della Reggia venga mutuata anche da altre istituzioni museali italiane.
Noi metteremo a disposizione del Ministero tutte le informazioni del caso, perché ci sono voluti due anni di lavoro per attivare quest'esperienza unica nel suo genere in Italia. Il contributo che i giardinieri-rifugiati hanno dato in questi mesi alla manutenzione di un parco di 124 ettari è stato fondamentale per restituire alla cittadinanza e ai turisti aree quasi dimenticate, come il bosco antico nei pressi della Castelluccia».