Reggia, ora è emergenza finanziaria: buco di 3 milioni nel bilancio del Polo museale con Napoli

Reggia, ora è emergenza finanziaria: buco di 3 milioni nel bilancio del Polo museale con Napoli
di Lorenzo Iuliano
Mercoledì 10 Giugno 2015, 11:09 - Ultimo agg. 11:52
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CASERTA - La Reggia di Caserta come una nave senza nocchiero. Nonostante le polemiche di queste ore, salta l’incontro tra i lavoratori e il sovrintendente ad interim Luca Maggi. Programmato per domani a Caserta, il vertice è stato annullato per sopraggiunti impegni personali, legati a questioni di salute, di Maggi (che ieri però era presente in prefettura) e non è stata ancora fissata una nuova data. Un forfait che sta acuendo il malessere dei dipendenti e lo scontro tra gli stessi sindacati sugli atavici problemi di Palazzo Reale. Ma oltre i venditori abusivi e il delicato tema della sicurezza, l’emergenza è anche finanziaria.



Il Polo museale di Napoli e Caserta (soppresso dalla riforma Franceschini, ma a cui economicamente la Reggia fa ancora capo in attesa dell’avvio della sovrintendenza speciale) ha un buco di circa 3 milioni di euro. Palazzo Reale incassa più di tutti i siti napoletani (Capodimonte, Castel Sant’Elmo, Certosa di San Martino, Villa Pignatelli, Museo Duca di Martina, Certosa di Capri) eppure a Caserta non arrivano fondi e il monumento è completamente bloccato: manutenzione e pulizia sono affidate alla buona volontà delle ditte.



I numeri confermano l’allarme lanciato un anno fa di fronte alla riforma voluta dall’ex ministro Bray che accorpava i siti napoletani con il Palazzo Reale. L’obiettivo, in teoria, era proprio di far restare a Caserta quanto incassato dal sito Unesco, nell’ottica di una maggiore autonomia. Invece il risultato è stato l’esatto opposto. Caserta foraggia Napoli ed è penalizzata nella ripartizione delle risorse. Lo dicono i numeri.



La riforma Bray non è stata un affare per il sito vanvitelliano. Nel 2014 l’incasso complessivo del Polo museale di Napoli e Caserta è stato di poco superiore ai 3 milioni, di cui circa 2 milioni provenienti dalla Reggia vanvitelliana. Ma a Caserta sono state «girate» risorse solo per circa 1,5 milioni. Dove sono finiti gli altri soldi? Napoli prende di fatto fondi da Caserta. Complessivamente, inoltre, il Polo ha speso nel 2014 oltre 6 milioni di euro e dunque c’è un passivo di circa 3milioni, che il ministero non ha ancora ripianato (e non sembra intenzionato a farlo), come invece accadeva in passato, quando si utilizzavano gli utili degli altri poli per colmare il buco.



Il bilancio 2014 pertanto non si definisce ancora e si lavora oggi in dodicesimi, con tutte le ristrettezze che ne derivano. Eppure chiudere tutta la gestione economica del Polo è un passaggio obbligato e da fare entro il 30 giugno per rendere poi operativa la riforma e la sovrintendenza speciale di Caserta. Ecco uno dei motivi per cui il nuovo assetto rischia di slittare in autunno, a cui si aggiunge il fatto che i colloqui per la nomina del nuovo direttore generale inizieranno solo a luglio.



Per quanto riguarda il 2015, nei primi quattro mesi la Reggia ha incassato circa 600mila euro, ma non c’è traccia di un ritorno sul territorio di questa cifra. E la circolare ministeriale a firma del segretario generale Antonia Pasqua Recchia per la creazione di un capitolo di bilancio ad hoc per Caserta è rimasta a lungo lettera morta e solo ora da Napoli starebbero provvedendo. Una vicenda molto ingarbugliata attualmente.