Reggia, i giardini «ricamati»
germogliano di nuovo a Caserta

Reggia, i giardini «ricamati» germogliano di nuovo a Caserta
di Franco Tontoli
Giovedì 11 Ottobre 2018, 12:30
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A un mese dalla firma del protocollo di intesa tra l'Agenzia del Demanio, Comune di Caserta e Confindustria hanno preso il via e si concluderanno tra qualche giorno i lavori di restauro dei giardini antistanti la Reggia, i «Campetti» di piazza Carlo III. Il risultato lo si è potuto riscontrare nel primo pomeriggio di ieri: a tre quarti di una intensa giornata di lavoro, il gruppo di operai della Eurogiardinaggio, azienda specializzata nel restauro di giardini storici, era passato dal completamento del rastrellamento del prato, al rimodellamento dei disegni barocchi delle siepi, un ricamo che si può apprezzare nelle sue ampie volute dai piani alti della Reggia.

«Ora si procede più speditamente, operiamo sul pulito, i ritocchi alle siepi in questa zona sono meno difficoltosi spiegano qualche problema lo abbiamo avuto lungo il versante della ferrovia». È la zona, questa, su cui continuano ad accamparsi anche nottetempo i clochards che si dividono tra via Battisti e piazza Amico.
 
Fra le siepi gli operai hanno trovato rifiuti, piatti e bottiglie di plastica, avanzi di cibo e tutto quanto producono sventurati che non hanno servizi igienici di cui servirsi. L'opera di questa bonifica è durata una giornata, inevitabilmente gli inconvenienti si riproporranno perché già ieri pomeriggio un paio di clochards avevano riguadagnato aree di prato protette, sul versante piazza di Garibaldi e via Vittorio Veneto. I lavori hanno ieri interessato anche le aiuole antistanti i giardini della Flora nella vicina piazza Gramsci, diserbato il dosso sul quale si ripristinerà il calendario floreale, questa volta da realizzare con piantine colorate. «È una piazza bellissima commentavano i due giardinieri, sono della vicina provincia di Napoli e ammiratori della Reggia per tenere in ordine tutto questo verde bastano due interventi all'anno, in autunno e in primavera. E poi una vigilanza per evitare gli inquinamenti».

Le operazioni di riqualificazione di piazza Carlo III, una delle più vaste d'Europa, dovrebbero riguardare anche la potatura dei filari gemelli di lecci lungo gli emicicli della caserme Sirtori, ex Distretto Militare, e Pollio i cui lavori di adattamento alla sua destinazione ad Archivio di Stato, avviati il 4 maggio 2017, dovrebbero essere ultimati il 4 maggio. Il duplice filare di lecci, la cui altezza ha quasi raggiunto il tetto dei due edifici, sarà sagomato a spalletta, come i lecci che circondano la Villa Comunale di piazza Vanvitelli. Ne deriverà l'esigenza di ripulire le facciate delle due caserme, della Pollio soprattutto, delle iscrizioni che la deturpano. I Campetti sono il biglietto da visita della città ed è necessario mantenerli nello splendore in vista delle Universiadi del 2019 che qui vedranno disputare le gare di Tiro con l'arco. Iniziativa felice, questa del protocollo, uno sforzo economico che il Comune mai avrebbe potuto sopportare e che, invece, l'iniziativa partita dall'input del presidente di Confindustria Gianluigi Traettino, contribuisce ad affrontare. In soccorso delle casse comunali e del sindaco Carlo Marino, sono intervenuti con supporto finanziario le aziende Boston Tapes, Getra, Gruppo Boccardi, Firema Titagarth, Ferrarelle, Landolfi e Traettino costruzioni, Proma, Pineta Grande e la Eurogiardinaggio che peraltro lavora direttamente al restauro del verde.
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