Nuovo codice antimafia, il dibattito
«Lotta alla corruzione è priorità»

Nuovo codice antimafia, il dibattito «Lotta alla corruzione è priorità»
Lunedì 27 Novembre 2017, 16:15
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Si è svolto nella serata di sabato nella sala consiliare di Portico di Caserta, il programmato incontro sul Nuovo Codice antimafia.

Dopo l’introduzione di Giuseppe Cicala, che oltre a sottolineare l’importanza dei nuovi ed efficaci strumenti di lotta alla mafia, ha ricordato una frase del Giudice Paolo Borsellino “la lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitua tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo di compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità” sono seguiti i saluti e ringraziamenti del sindaco Giuseppe Olivieri, e dell’assessore Maria Giuseppa Merola, che ha sottolineato l’importanza dell’evento e dell’importanza dell’informazione su temi di notevole rilievo sociale. Sono seguiti i saluti e gli auguri di buon lavoro dell’avvocato Carlo Grillo, presidente dell’ordine degli avvocati e di Luigi Fabozzi, presidente dell’ordine dei commercialisti.

L’incontro è stato moderato dal penalista Francesco Piccirillo che ha evidenziato che «l’applicazione della misura di prevenzione è possibile sulla base di indizi e non sulla prova compiuta e che vi è perciò la necessità di conciliare la lotta alla mafia con l’esigenza di garanzia per i cittadini».

Marcella Suma, giudice del Tribunale di Napoli, ha fornito una panoramica di tutti i punti di riforma toccati dalla nuova legge, soffermandosi in particolare «sulla positiva regolamentazione della gestione dei beni confiscati alle mafie».

Per Massimo Urbano, Presidente del Tribunale Misure di Prevenzione, «è una legge difficile dagli effetti difficilmente prevedibili al momento, positivi o negativi che siano, occorre aspettare le applicazioni pratiche per comprenderne la portata innovativa».

 Alessandro D’Alessio, sostituto procuratore presso la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dopo avere evidenziato che «la lotta alle mafie e alla corruzione è oggi una priorità», con argomenti forti e convincenti, ha sostenuto non solo «la validità della riforma, ma l’importanza per il legislatore di proseguire su questa strada».

Di parere opposto Giuseppe Stellato, che ha espresso «forti preoccupazione per la strada scelta dal legislatore per combattere le mafie, soprattutto perché priva di troppe garanzie il cittadine, che può vedersi sottoporre a misura di prevenzione, anche patrimoniale, senza alcuna responsabilità».

La parola è passato a Raffaele Magi, componente della prima sezione penale della Corte di Cassazione più volte relatore in sentenze che hanno fortemente inciso sull’interpretazione delle norme in materia di misure di prevenzione. Magi è intervenuto «sui passaggi più critici della normativa, non mancanza di sottolineare “forzature” che espongono la normativa a difficoltà pratiche nella sua applicazione».

All’incontro era presente anche Lucio Aschettino, componente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Piccirillo ha chiuso i lavori ringraziando i relatori per il prezioso contributo offerto e salutando e ringraziando il pubblico che ha riempito la sala.
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