L'ira di Felicori: «Nozze alla Reggia di Caserta, chi non ha controllato pagherà»

L'ira di Felicori: «Nozze alla Reggia di Caserta, chi non ha controllato pagherà»
di Claudio Coluzzi
Lunedì 8 Gennaio 2018, 10:37
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Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta che nel 2017 segna il record di ingressi con più 23% rispetto all'anno precedente, è fermo su un punto. Era opportuno accogliere la richiesta, dietro compenso di 50mila euro, di Angela Ammaturo e Francesco Rossi Guarnera, gli sposi in cui onore si è svolto il banchetto da favola alla Reggia.

Ma una cosa è far svolgere le nozze, un'altra è danneggiare in immagine o in altro modo il complesso...
«Ho già chiesto un report sugli allestimenti e sullo svolgimento della serata delle nozze a Palazzo, se c'è qualcuno che doveva controllare e non l'ha fatto, prenderò provvedimenti. In ogni caso mi sembra l'unico incidente di percorso e per il resto mi stupisce che qualcuno si stupisca dello svolgimento di tali eventi in un monumento. Accade in tutto il mondo, Reggia di Versailles compresa, anzi io mi rammarico che non ci siano più richieste e che non vengano utilizzati a tal fine anche gli altri monumenti borbonici che abbiamo sul territorio».

Ma ci faccia capire, chi vuole fittare una sala o un altro spazio deve presentare un progetto, e voi verificate la rispondenza tra gli impegni e quanto accade poi durante la serata?
«Ovviamente esistono delle procedure e delle regole. C'è un tariffario per ogni evento ed è on-line. Per le nozze in questione abbiamo ricevuto un progetto, lo abbiamo esaminato con cura, lo abbiamo approvato ed abbiamo destinato del personale a controllare che tutto si svolgesse secondo il contratto...».

Ma poi spunta fuori la foto del fioraio che cavalca lo storico leone mentre posiziona gli addobbi...
«Un episodio deprecabile che non doveva accadere. Sono in attesa di una relazione in proposito perché c'è del personale di custodia e vigilanza che ha il compito di sorvegliare e impedire queste ed altre azioni non tollerabili».
 
Ma anche l'infiorata dello scalone, non le sembra eccessiva, in molti hanno criticato varie scelte «cafonal» negli arredi. E poi le tende, le luci quasi da discoteca...
«Ho approvato personalmente i fiori. A me piace molto l'usanza, tipica del Sud perché noi al Nord siamo più avari, di riempire di fiori le chiese in occasione delle nozze. Anzi mi rammarico di non essere stato lì per sentire l'odore dei fiori nella Reggia. Per il resto io non entro nel merito delle scelte di allestimento. L'unico limite è la tutela del monumento e la legalità, non giudico le opzioni estetiche. Del resto ricordo che si tratta di cerimonie private riservate a privati, tutti gli allestimenti sono temporanei e vengono smontati. Chi fitta la location esprime i gusti che desidera».

Ma lei sapeva chi erano gli sposi, effettua anche una valutazione su chi le fa la richiesta di nozze reali alla Reggia...
«Non lo sapevo e non sono tenuto a saperlo. Stiamo parlando di un momumento storico e pubblico per cui tutti hanno il diritto ad usufruirne alle stesse condizioni, purchè abbiamo un comportamento consono al luogo, alla sua storia e alla sua funzione».

Prevede a breve altre nozze da favola e chi saranno gli sposi?
«Mi auguro che ci siano tante richieste, non solo per matrimoni ma anche per convegni, concerti, mostre. La Reggia di Caserta deve essere tutelata e valorizzata ma deve anche vivere. Io comprendo le critiche, comprendo anche l'affetto geloso che lega i casertani alla loro Reggia e quindi sono pronto a rendere conto di ogni cosa. Ma li rassicuro che il mio obiettivo è difendere e valorizzare il complesso, con l'aiuto di tutti».

La foto del fioraio sul leone è stata diffusa, con una forte critica, dalla parlamentare del Pd, Sgambato, e lei è in corsa per una candidatura con il Pd, cosa c'entra la politica con questa vicenda?
«Sulla politica non mi pronuncio. Per ora sono solo il direttore della Reggia».
 

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