«Smaltimenti a rischio a Marcianise»,
e il sindaco chiude l'impianto rifiuti

«Smaltimenti a rischio a Marcianise», e il sindaco chiude l'impianto rifiuti
di Franco Agrippa
Giovedì 12 Luglio 2018, 12:08 - Ultimo agg. 12:13
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MARCIANISE - Dopo 20 giorni di presidio in quella che ha ironicamente battezzato Asi Beach, il sindaco Antonello Velardi chiude la Lea, l'azienda dove all'esterno aveva piazzato ombrellone, sdraio e tavolino. Lo ha fatto con un'ordinanza, firmata nella serata di ieri, per motivi di sicurezza, come ha sottolineato in un post su facebook.

«Ho firmato l'ordinanza sulla scorta di una comunicazione del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta ha scritto - che segnala una situazione molto grave all'interno dell'impianto. La comunicazione è stata inviata non solo al Comune ma anche alla prefettura di Caserta e alla Procura di Santa Maria Capua Vetere. La storia non finisce qui: ne vedremo ancora delle belle». In pratica nel corso di un sopralluogo, i vigili del fuoco hanno rilevato gravi difformità tra il certificato antincendio dell'azienda e lo stato reale dei luoghi, per cui hanno segnalato il tutto per i provvedimenti consequenziali al sindaco ed al Prefetto. L'opificio che si occupa di stoccaggio e vagliatura di rifiuti, in particolare della frazione umida, sarebbe il principale responsabile della forte puzza che in determinate ore si espande nella zona industriale fino ad arrivare in città.
 
Dopo diverse segnalazioni, lo scorso 20 giugno, il primo cittadino, si era recato in compagnia degli agenti della polizia municipale proprio nei pressi della Lea, dove scoprirono un intenso viavai di automezzi che trasportavano rifiuti, la maggior parte fuori norma, tanto che furono elevati decine di verbali. Ed allora, Velardi decise di stabilirsi nell'Asi Beach, facendo anche qualche puntata notturna, e di passare la sua estate lì. Con lui anche la vicesindaco, Angela Letizia, e l'assessore all'ambiente, Cinzia Laurenza.

E non solo, con una sorta di turnazione, al presidio si sono recati numerosi consiglieri e sostenitori del sindaco.
Lo stabilimento ora occupato dalla Lea nasce nel 2004 come impianto di smaltimento di materiale ferroso, ma dopo qualche tempo il Comune autorizza la modifica di destinazione a smaltimento rifiuti speciali non pericolosi, e subentra la società Iavazzi, finita in molte inchieste giudiziarie in altri comuni. Nel 2017 arriva la società Lea, del gruppo Bruscino, di cui fa parte anche l'impianto andato a fuoco una settimana fa a San Vitaliano, che secondo Velardi non ha alcun titolo per avviare l'attività, poichè non fa parte dell'Asi. A ciò si aggiunge che l'Arpac ha fatto alcune prescrizioni all'azienda che non risulterebbero realizzate. L'effetto della presenza del primo cittadino e del presidio fisso dei vigili urbani è stato il netto calo dell'affluenza dei camion provenienti da tutta la Campania, e addirittura dalla Puglia, nell'opificio per scaricare i rifiuti, segno che la maggior parte non rispettavano le norme.
Velardi, comunque, dal primo giorno ha tenuto a precisare che la sua azione non era diretta nei confronti della Lea ma contro tutte le aziende che non rispettano le regole, anticipando un controllo a tappeto in tutta l'area industriale. Infine, il sindaco, ha così chiosato il suo post: «Dedico questa vittoria a tutti i marcianisani che non ce l'hanno fatta. A coloro che sono caduti lungo la strada, di ogni età, di ogni condizione sociale, stroncati dal cancro e dalle malattie originate da una politica cieca, meschina di totale disattenzione alle tematiche dell'ambiente. Dedico, in particolare, l'ordinanza che ho appena firmato a chi in queste ore sta combattendo la battaglia contro la morte. La dedico a Giuseppe Moriello, giovane mio concittadino, che grida al mondo intero il suo diritto a vivere e che per tal motivo si avvia a fare l'ultimo viaggio della speranza verso gli Stati Uniti».
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