Lascia la moglie, poi liti e denunce
Il Gip: «Sindaco lontano dalla donna»

Lascia la moglie, poi liti e denunce Il Gip: «Sindaco lontano dalla donna»
di Mary Liguori
Domenica 7 Gennaio 2018, 14:05 - Ultimo agg. 15:08
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«Non ha alcun compagno e non rilascia dichiarazioni nel rispetto della privacy dei figli minorenni e delle indagini tutt'ora in corso. Oltretutto si trova in un momento della sua vita particolarmente drammatico». Per conto dell'ex moglie del sindaco di Cesa, Enzo Guida, parla l'avvocato Pasquale Altamura che la sta rappresentando nella causa civile di separazione dall'esponente del Pd.

Dopo la divulgazione della notizia del divieto di avvicinamento spiccato nei confronti del sindaco e di suo padre, si è scatenato un polverone, forse evitabile, che ha portato la donna a correre ai ripari. Secondo l'avvocato che cura la pratica di separazione in definizione dinanzi al tribunale civile di Napoli Nord, «molte notizie false sono state divulgate sul conto della mia assistita, in primis in relazione all'esistenza di un compagno che la signora non ha». D'altronde, l'«esistenza» smentita di un compagno è proprio l'oggetto delle diffamazioni denunciate dalla donna. Da quanto si è appreso, le lettere minatorie e i profili falsi creati su Facebook avevano contenuto diffamatorio, nei suoi confronti e nei confronti di un dirigente locale del Pd, ma anche tono persecutorio, tant'è che il gip Paone ha inteso emettere nei confronti del sindaco un divieto di avvicinamento ai luoghi solitamente frequentati dalla donna.

Lo stesso gip, però, ha per due volte respinto la richiesta di arresto che la procura di Napoli Nord - diretta da Francesco Greco - ha avanzato nei confronti del sindaco, ritenendo che la misura cautelare richiesta fosse eccessiva. Tuttavia, sulla scorta delle indagini partite dalle denunce sporte dalla donna, si è istruito un fascicolo tale da portare alla misura di divieto di avvicinamento. Per il giudice per le indagini preliminari, evidentemente, esiste un concreto rischio di reiterazione del reato dal momento che, reiterate, sono state le denunce con le quali la donna ha ricostruito le persecuzioni che avrebbe subito dall'ex marito e dall'ex suocero. Agli atti ci sono i contenuti postati on line da utenti falsi di Facebook e spammati in gruppi web solitamente visionati da cittadini di Cesa. Ma ci sono anche delle lettere diffamatorie che, secondo l'accusa, sarebbero state divulgate dal padre del sindaco. Missive anonime nelle quali si fa riferimento a tresche a quanto pare inventate con lo scopo d screditare la figura della donna, in una fase in cui si stava separando dal marito.

 
Momento che, secondo Guida, ha acuito le difficoltà della coppia e fatto assumere alla donna un atteggiamento iperprotettivo nei confronti dei figlioletti. Al momento, stando a quanto riferisce l'avvocato Altamura, non vi è un affidamento esclusivo dei minori pertanto i due ex coniugi dovrebbero organizzarsi per le visite con i bambini con «buon senso» e sotto la supervisione di servizi sociali e di una psicologa infantile, come disposto dal tribunale civile. Guida accusa l'ex di avere intralciato il suo diritto a trascorrere del tempo con i figli; la donna, dal canto suo e sempre attraverso il suo avvocato, spiega che questo non è avvenuto se non quando l'ex marito non ha richiesto visite non programmate.
Insomma, tensioni figlie della separazione dentro le quali si sono però incastrati atteggiamenti che la procura di Napoli Nord ritiene di rilievo penale. Al punto da richiedere e ottenere la misura cautelare nei confronti del sindaco. Faccende delle quali, a questo punto, sarà messo al corrente il tribunale civile di Aversa che sta curando la pratica di separazione e l'annesso affidamento dei minori. Guida, rappresentato dal penalista Vittorio Giaquinto, si è detto pronto a spiegare. «Sono sconvolto, - ha detto - perché non ho fatto nulla».
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