«Nozze nella Reggia di Caserta, ho firmato io la richiesta: anche questa è promozione»

«Nozze nella Reggia di Caserta, ho firmato io la richiesta: anche questa è promozione»
di Lia Peluso
Mercoledì 10 Gennaio 2018, 08:05 - Ultimo agg. 22:33
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Questa volta non è in discussione la scelta di aver aperto il monumento vanvitelliano a un ricevimento privato, ma l'autorizzazione ai minibus che sostavano lungo viale Douhet, davanti alla Reggia, la sera della festa. Chi ha dato il via libera? La richiesta, inoltrata al sindaco di Caserta, all'assessore Emiliano Casale e al comando di Polizia municipale era per «un evento di moda» non meglio specificato, non per il matrimonio da sogno. A firmare tale richiesta di autorizzazione era stato il direttore di Film Commission, Maurizio Gemma.
Come mai sulla richiesta da lei firmata si fa riferimento a un generico evento di moda senza specificare che si trattava invece di nozze?
«Non ho difficoltà a risponderle su questo punto specifico. Due gli aspetti da tenere in considerazione: si trattava di un evento a tutti gli effetti e poi c'erano ragioni di privacy e sicurezza. La riservatezza ci era stata chiesta dalla società Urban Production che ha curato l'evento e poi anche ragioni di sicurezza ci hanno portato a scegliere la strada di non specificare nel dettaglio il tipo di evento».
Ragioni di sicurezza? Ci spieghi meglio, anche perché la richiesta ha fatto il giro sui social e nei vari commenti si ribadiva la necessità di capire che cosa fosse accaduto, anzi si è parlato addirittura di bugie dette ai casertani e a un ente pubblico, il Comune.
«Ci sono due livelli di sicurezza, quello relativo alle persone che hanno partecipato all'evento in quanto parliamo della sposa che è Angela Ammaturo, giovane amministratrice delegata di Fmm Srl, società proprietaria non solo di Frankie Morello, ma anche del brand per bambini Aygey, appartenente alla famiglia proprietaria di Ludoil, importante gruppo petrolifero nazionale; e c'erano personalità provenienti anche da altri Stati, non solo europei. Il livello di allerta doveva essere al massimo anche per il pericolo del terrorismo e poi, ripeto, era stato chiesto il rispetto della privacy».

 

Perché è stata investita della vicenda la Film Commission che è una fondazione della Regione che si occupa di promuovere la Campania come set ideale per la realizzazione di film, serie televisive, spot pubblicitari ed altri prodotti dell'audiovisivo? Insomma cosa c'entra la società con i matrimoni?
«La nostra finalità istituzionale è quella che lei ha citato, ma abbiamo anche il fine di fare da cerniera tra coloro che vogliono realizzare eventi di alto profilo valorizzando il patrimonio artistico e il territorio stesso. Questo è stato un evento che abbiamo giudicato importante perché portava sul nostro territorio opinion leader ed aveva le caratteristiche di eventi che rientrano nel nostro fine istituzionale».
Ma l'organizzazione dell'evento non è stata affidata alla società Urban Production?
«Sì, certo: è la Urban che ha curato l'evento».
Qual è il punto di contatto tra la Urban e la Film Commission?
«Nel fine nostro istituzionale di fare da cerniera tra coloro che si occupano di eventi ed il territorio abbiamo avuto il contatto con la Urban».
Quindi è stato un caso fortuito?
«In realtà conosciamo la società Urban da tempo con la quale abbiamo collaborato altre volte e non ci ho visto nulla di male ad aiutarli nella riuscita di questo evento perché, ripeto, lo abbiamo giudicato di alto profilo con un ritorno notevole di immagine per la Campania ed il suo patrimonio artistico. Questo che le sto dicendo oggi sarà più chiaro nei prossimi giorni quando sarà presentata la nuova collezione dalla Fmm spa dalla neo sposa che ne è amministratrice delegata. Credo che tutta questa polemica in riferimento alla richiesta di autorizzazione sia partita da un equivoco relativo alla sosta di alcuni mini bus in prossimità della Reggia. Un caso che è stato abbondantemente chiarito con il comandante della polizia municipale che ho incontrato e mi ha confermato che non esisteva alcun caso».
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