La bretella di San Leucio come la tela di Penelope: i lavori non finiscono mai

L'arteria destinata a decongestionare il traffico del borgo ancora incompiuta

La bretella di San Leucio come la tela di Penelope: i lavori non finiscono mai
di Nadia Verdile
Domenica 8 Ottobre 2023, 09:53 - Ultimo agg. 10:36
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Avrebbe dovuto essere realizzata in 200 giorni, cioè 7 mesi, siamo invece a 43 mesi, cioè a 1290 giorni, e la fine è ancora lontana. Parliamo della bretella che a San Leucio avrebbe dovuto liberare il borgo borbonico dall'intenso traffico automobilistico. Iniziata a febbraio 2020, dopo 18 anni dall'accordo di programma quadro del 2002, allora sindaco Falco, l'accordo fu approvato nel 2007 dalla giunta Petteruti. Poi tredici anni di silenzio e quindi il via tre anni fa. La strada, quando sarà ultimata, avrà una lunghezza complessiva di circa un chilometro. L'opera, dal costo complessivo di circa 4 milioni di euro (2 milioni e 300mila euro circa per i lavori veri e propri oltre alle spese tecniche, ai costi Iva, espropri e spostamento sottoservizi), è ferma e lo stop and go danneggia tutti, l'impresa che sta realizzando l'opera e la cittadinanza che subisce i disservizi.

A fermare i lavori in questi anni numerosi ritrovamenti, da quelli archeologici della villa rustica risalente all'età repubblicana, tra il I e il II secolo a.C., un ambiente alto meno di un metro, internamente intonacato e con una pavimentazione in signino, ai manufatti fognari di epoca borbonica presenti in più punti dello scavo.

Così, per un tratto di circa un chilometro, tra pareri e autorizzazioni della Soprintendenza, varianti al progetto, tempi burocratici, lentezze amministrative, il cantiere è fermo e da un anno e mezzo a questa parte i costi dei materiali lievitano a vista d'occhio.

«Il problema è sempre lo stesso dice Pasquale Napoletano, consigliere leuciano di opposizione -, quando la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Continua la querelle tra impresa, Enel e Comune. In questo momento l'ente comunale deve fare una variante al progetto, appostare i soldi e dare i soldi all'Enel per la rimozione dei pali perché questa non vuole spendere un euro, né tantomeno l'impresa, con un cantiere fermo ormai da un anno, vuole accollarsi le spese per questa rimozione. Il problema poteva essere eliminato a monte se le parti si fossero sedute intorno ad un tavolo dove concertare, ognuno per le proprie competenze, l'operazione a farsi. A distanza di un anno stiamo ancora a calcolare i preventivi di spesa per la rimozione dei pali, il ripristino dell'impianto e la copertura degli espianti». In sintesi, nella prima fase il rapporto con Enel era gestito dall'impresa esecutrice. Questo è poi passato al Comune che deve fare una variante del quadro economico, appostare le somme e fare l'impegno di spesa. Intanto bisogna pagare impresa e Enel. I lavori sono fermi.

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Nel tunnel c'è anche piazza della Seta che non riesce a liberarsi della voragine apertasi nel 2022. Era il 10 maggio quando fu segnalata una buca alle spalle di una delle panchine che insistono nella piazza. Allora era di dimensione assai ridotte rispetto alla voragine che c'è ora, intervennero i cittadini, poi arrivò il Comune. Messa intorno una transenna, quella buca è diventata un cratere in cui scorrono acque reflue e acque nere, in cui crescono i sacchetti della spazzatura e proliferano zanzare, vespe e mosconi. Un odore di putridume sale nella piazza e le panchine tutte intorno continuano ad ospitare persone, giovani ed anziane, che all'ombra dei platani trascorrono, con aria rassegnata, il tempo tra le puzze e gli insetti. Si attende una risposta dell'assessore al ramo.
 

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