Immigrazione, il Viminale conferma il centro nell'ex caserma Andolfato

Immigrazione, il Viminale conferma il centro nell'ex caserma Andolfato
di Monia Pretto
Venerdì 26 Maggio 2017, 03:03
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Non è servita l’azione compatta dell’amministrazione di Santa Maria Capua Vetere a scongiurare l’individuazione dell’ex Caserma Ezio Andolfato come centro di permanenza e rimpatrio per i migranti, confermata ieri dal prefetto Gerarda Pantalone, nel corso di un’audizione davanti alla Commissione migranti. 
La struttura situata in via del Lavoro a Santa Maria e confinante con il carcere militare figura nella mappa dei nuovi Cpr - illustrata da Pantalone, ex prefetto di Napoli e attuale capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno - atta ad ospitare, in seguito a dei lavori di ristrutturazione necessari per l’adattamento, un numero variabile da 100 a 150 migranti.
La caserma sammaritana è una delle 10 strutture in altrettante località sparse sull’intero territorio nazionale individuate in attuazione della legge Minniti, che prevede un piano di contrasto dell’immigrazione illegale tramite la sostituzione della denominazione da Cie (Centro di identificazione ed espulsione) a Cpr e un allargamento della rete dei centri per il rimpatrio tramite la realizzazione di nuove strutture e la ristrutturazione di quelle esistenti per un totale di 1600 posti, distribuiti in venti strutture sul territorio nazionale. 
Il prefetto Pantalone in audizione alla Commissione migranti ha inoltre illustrato le previsioni di spesa per gestire i flussi dei migranti contenute nel Documento di Economia e Finanza (Def) del 2017: 4,7 miliardi di euro per la gestione dell’emergenza immigrazione di cui 2,8 miliardi stanziati per l’accoglienza. Un miliardo e 320 milioni sono destinati ai centri di accoglienza.
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