Immigrato ferito al volto: permesso
​di soggiorno per motivi umanitari

Immigrato ferito al volto: permesso di soggiorno per motivi umanitari
Venerdì 1 Dicembre 2017, 17:29
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Potrebbe ricevere un permesso di soggiorno per motivi umanitari della validità di due anni il 19enne richiedente asilo del Gambia, Alagiee Bobb, ferito con un colpo di pistola il 10 novembre scorso da uno dei gestori del Centro Temporaneo di Accoglienza in cui era ospitato, a Gricignano d'Aversa, nel Casertano. La proposta è stata formalizzata al questore di Caserta Antonio Borrelli dal legale di Bobb, l'avvocato Hillary Sedu. «Ho ricevuto una positiva disponibilità - spiega - l'auspicio è che nei prossimi giorni Alagiee possa avere il documento per poter finalmente trovare un pò di serenità».

Il giovane gambiano, la cui richiesta di asilo è stata rigettata, si trova al centro di un caso piuttosto spinoso, visto che l'ospedale napoletano Cardarelli, in cui Bobb è rimasto ricoverato dal giorno del ferimento, lo ha dimesso martedì scorso; lui però non se n'è voluto andare, e grazie alla protesta del suo legale è stato riammesso nello stesso reparto, quello di chirurgia maxillo-facciale. Sedu spiega che «Alagiee non è in grado di parlare e comunica con la scrittura; tra l'altro i medici hanno preferito non estrarre la pallottola che è rimasta conficcata in una parte adiacente alla gola e vicina alla colonna vertebrale; lo ritenevano molto rischioso per Alagiee. Dunque credo sia giusto farlo restare in ospedale o comunque trovargli un posto dove possa essere assistito.

Per questo confidiamo nella disponibilità promessa dalla Prefettura di Caserta».
Si attende inoltre, proprio dalla prefettura, la sospensione del provvedimento di revoca dell'accoglienza, che era stato emesso dopo le numerose proteste realizzate dal 19enne immigrato nei giorni precedenti il ferimento. Sedu prova anche a smontare le «strumentalizzazioni legate all'episodio in cui fu convolto Bobb quando giunse in Italia via mare». «Alagiee - racconta l'avvocato di origine nigeriana - fu infatti fermato dalla polizia perché costretto sotto minaccia a guidare il barcone dei migranti partito dalla Libia, ma dopo la convalida del fermo fu anche rimesso un libertà, fino ad arrivare a Gricignano dove stava trovando la morte».
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