Gricignano, la rivolta degli immigrati: barricate in strada dopo gli spari

Gricignano, la rivolta degli immigrati: barricate in strada dopo gli spari
di Marilù Musto
Sabato 11 Novembre 2017, 13:56 - Ultimo agg. 12 Novembre, 11:05
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I migranti del centro di accoglienza di Gricignano d'Aversa hanno deciso di bloccare la strada principale che conduce alla struttura. Circa cinquanta profughi hanno ostruito la strada allontanando cameramen e giornalisti impedendo l'accesso anche alla polizia. 

La tensione è alle stelle, con i residenti scesi in strada per invocare l'intervento delle forze dell'ordine e la rimozione del blocco. «Devo registrare nelle ultime settimane delle lamentele da parte della cittadinanza, per cui nei prossimi giorni dirò alla prefettura di Caserta che come Comune non possiamo più accettare altri arrivi di migranti», ha dichiarato il sindaco di Gricignano d'Aversa, Andrea Moretti, intervenendo sulla vicenda del gambiano di 19 anni, ospite nel Centro di Accoglienza Temporaneo «La Vela» di via Leonardo da Vinci, ferito a colpi d'arma da fuoco da uno dei soci del Consorzio che gestisce la struttura, che è stato fermato per tentato omicidio.
 


Il gambiano, ieri, aveva dato vita a una veemente protesta, dando fuoco alla sua stanza e costringendo gli altri 150 migranti a scappare all'esterno; il giovane - secondo quanto reso noto dalle forze di polizia - reclamava migliori condizioni di vita, in particolare chiedeva di aver internet e un vitto diverso, e più soldi per le proprie esigenze quotidiane.

«Tra migranti facenti parte della rete Sprar, e altri che arrivano per richiedere l'asilo politico - spiega Moretti - a Gricignano gli immigrati sono quasi 200, che si sommano a quelli già presenti da anni, come i nigeriani. Sul territorio non ci sono mai stati problemi tra cittadinanza italiana e stranieri, ma da qualche tempo mi arrivano lamentele da parte di famiglie che vivono nelle vicinanze delle comunità che ospitano i migranti; questi ultimi spesso protestano per le condizioni di vita ritenute non dignitose, eppure sono ospitati in buone strutture. Anche la scorsa settimana uno di loro ha dato in escandescenza tanto che è dovuta intervenire un'ambulanza per un Tso (trattamento sanitario obbligatorio). Già da qualche giorno - conclude Moretti - ho preparato una lettera da indirizzare alla prefettura in cui spiego che non possiamo ospitarne altri di migranti, per non rompere questo equilibrio tra le varie comunità; dopo quanto accaduto la invierò subito».

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