Genitori in carcere, otto minori abbandonati: «Vivevano come cani randagi»

Genitori in carcere, otto minori abbandonati: «Vivevano come cani randagi»
di Vincenzo Ammaliato
Giovedì 3 Agosto 2017, 01:51 - Ultimo agg. 08:19
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Gli impiegati degli affari sociali del municipio di Castelvolturno intervenuti sul posto su segnalazione dei carabinieri hanno descritto la situazione come «raccapricciante». Gli otto minori, dai due ai diciassette anni, vivevano senza l’assistenza di alcun adulto al centro di un terreno abbandonato nella località del Villaggio Agricolo, all’interno di una piccola tenda da campeggio. Tutto attorno, un corollario di escrementi, rifiuti vari e topi. «Vivevano come un branco di cani randagi, sopravvivevano grazie alle attenzioni delle persone che abitano nei paraggi, i quali li sfamavano portandogli ogni tanto da mangiare e più spesso da bere», dice Rosalba Scafuro, assessore agli affari sociali del Comune domiziano. Si tratta di otto minori di etnia rom; sette sono fratelli, affidati alla più grande di loro, a sua volta incinta e che convive con l’ottavo minorenne, un suo coetaneo. 

Fino a qualche settimana fa stavano tutti insieme con i genitori dei sette fratelli in un camper parcheggiato pressappoco nella stessa area. Poi, sia il papà, sia la mamma sono stati arrestati. Poco dopo il camper è stato gravemente danneggiato da un incendio, provocato da una maldestra manovra per accendere un fuoco per cucinare. E da allora i minori hanno trovato rifugio nella tenda, senza la possibilità di lavarsi, senza cambi e senza prospettive. Hanno sopravvissuto a poche decine di metri dalla trafficatissima via Domiziana, con automobilisti di transito sempre tutti troppo distratti per accorgersi della situazione. Adesso i minori sono ospiti nella stessa casa d’accoglienza. 
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