Fiaccole per Luigi, 14enne in coma: c’è una lista di sospettati

Fiaccole per Luigi, 14enne in coma: c’è una lista di sospettati
di Mary Liguori
Venerdì 29 Dicembre 2017, 23:56 - Ultimo agg. 31 Dicembre, 11:08
4 Minuti di Lettura

Tremila persone in corteo per chiedere giustizia e verità per il piccolo Luigi, colpito alla testa da una pallottola vagante nel giorno della Vigilia di Natale. Fiaccole e silenzio per dire all’Italia «che la nostra non è una comunità di omertosi» che benché «persista la piaga del pizzo qui c’è gente pronta a denunciare». Perché nel paese che ha dato i natali al boss casalese Francesco Bidognetti dall’inizio dell’anno ci sono stati due attentati a suon di bombe e tre omicidi ma «chi sa qualcosa ha l’obbligo di parlare perché è in ballo il futuro dei nostri figli». Il sindaco Gino Pellegrino, risentito per alcuni titoli di giornale, si è rivolto con rabbia ai suoi compaesani: «Parlate con i carabinieri, anche con segnalazioni anonime». L’appello, rilanciato per giorni, non è caduto nel vuoto; a parte la decina di persone convocate perché ritenute informate sui fatti, in caserma si sono spontaneamente presentati alcuni residenti della zona in cui si sono verificati i fatti. Che hanno riferito ciò che secondo loro poteva essere utile alle indagini. Con il risultato che la rosa delle ipotesi, e quindi la lista dei sospettati, va ad aumentare anziché restringersi.

La mole di informazioni cresce e non sempre il collage che forma risulta coerente. A ogni nuova «soffiata» si aprono scenari diversi. Gli unici punti fermi vengono dal campo delle indagini tecniche: i sopralluoghi avvalorano sempre più l’ipotesi dell’incidente. E ieri i carabinieri hanno trovato un bossolo in via Vicinale Vecchia, una strada che dà sulle campagne dove, già in passato, qualcuno è stato sorpreso a esercitarsi con le armi. Quel colpo avrebbe perforato il finestrino di un furgone, colpito a quanto pare mentre era in movimento. Negli stessi minuti in cui la pallottola vagante centrava Luigi sul corso principale del paese. Il furgone è stato sequestrato solo dopo che qualcuno ha scritto dell’episodio su Facebook. Il proprietario non ha mai denunciato il fatto. A questo punto ci sono dubbi anche su questo fronte: forse il colpo che ha ferito Luigi era destinato a qualcun altro. Forse, ancora, non è stato esploso da qualcuno che si stava «esercitando» a sparare in campagna. A sei giorni dall’episodio, i dubbi sono ancora tantissimi. Mentre la città scendeva in strada per manifestare, i carabinieri continuavano le attività investigative.  Dal giorno della Vigilia c’è chi non si è mai fermato per cercare di individuare il responsabile del ferimento di Luigi. Sotto il coordinamento della procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, i carabinieri stanno cercando di dare un nome al tiratore maldestro che ha esploso il colpo di pistola calibro 9 Luger, la munizione più diffusa al mondo per arma corta. Il cerchio si è stretto sin da subito nella zona a ridosso tra via Marconi, corso Vittorio Emanuele e via Turati.

 

Una manciata di strade che si intersecano tra loro parallelamente alle campagne di via Vicinale Vecchia nel raggio di un chilometro.

Lo spazio che rientra nella gittata di una pistola come quella usata dalla persona che ha quasi ucciso Luigi. Le dieci armi ritirate finora da legittimi detentori attendono di essere comparate con il bossolo estratto dalla testa del ragazzo, l’ogiva trovata a un centinaio di metri di distanza da lui e quellarecuperata ieri. Intanto Luigi è ancora in Rianimazione all’ospedale di Caserta. Oggi i medici lo sottoporranno a una tac: dagli esiti si stabilirà se è possibile avviare le procedure per il risveglio. Solo dopo si saprà quali danni il ragazzino ha riportato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA