Diploma post mortem
allo studente generoso

Diploma post mortem allo studente generoso
di Angela Nicoletti
Giovedì 23 Dicembre 2021, 07:41
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MIGNANO MONTELUNGO
Angela Nicoletti
Il diploma di maturità assegnato post mortem a uno studente generoso. Il liceo classico «Carducci» di Cassino ha così voluto ricordare, con una cerimonia piena di significato, l'alunno Carlo Romanelli, rimasto vittima di un drammatico incidente stradale avvenuto la sera del tre aprile 2021: era sabato Santo, lungo la Casilina in territorio di San Vittore del Lazio.
Nel tremendo impatto tra due auto a perdere la vita furono tre giovanissimi e un uomo di cinquant'anni. La consegna dell'attestato di maturità si è svolta lunedì 21 dicembre nell'aula magna dello storico liceo alla presenza dei compagni di classe e degli amici di Carlo che si sono diplomati lo scorso giugno e dei suoi professori. Lacrime e ricordi, sorrisi e disperazione si sono altalenati sui volti dei presenti soprattutto quando la preside, Licia Pietroluongo, ha ricordato Carlo, il suo essere studente, amico, figlio e fratello. La dirigente ha spiegato il perché di questo diploma post mortem e del suo significato a papà Gildo e mamma Simona Salvatore e ai fratelli del giovane studente, Mirko e Samantha. E poi ancora, stretti nel loro composto dolore gli zii e nonni del diciottenne strappato agli affetti più cari nel fiore della sua esistenza. Lungo quella striscia di asfalto, tra le lamiere di una vettura, sono finiti per sempre i sogni di un figlio amato e pieno di vita che coltivava la speranza di divenire un calciatore. A ricordare il nipote è stato Carlo Salvatore, nonno materno dello studente: «La nostra vita è inevitabilmente cambiata, non sarà più la stessa - ha detto - però non ci siamo mai sentiti soli, perché l'affetto di tutti voi è stato tangibile e lo abbiamo sentito forte».
In pieno lockdown e con le restrizioni in atto i tre giovani partono da Mignano in direzione Cassino. Vogliono salutare gli amici di scuola e fare un giro prima tornare alla noia di una chiusura forzata. L'Alfa Mito con a bordo Carlo Romanelli, Luigi Franzese e Matteo Simone, nei pressi un dosso in territorio di San Vittore del Lazio, si scontra frontalmente con una Fiat Panda condotta da Claudio Amato, operaio di Campozillone che stava facendo ritorno a casa. Era uscito per comprare due pizze, per lui e per la figlia.
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