Condannato per tentato omicidio,
ma è libero e colpisce ancora

Condannato per tentato omicidio, ma è libero e colpisce ancora
di ​Mary Liguori
Sabato 10 Marzo 2018, 08:25 - Ultimo agg. 12:03
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Condannato per tentato omicidio, ma lasciato libero di riprovarci. Con le stesse modalità. In un luogo simile. La sua vittima è ancora ricoverata in ospedale in prognosi riservata, mentre lui, forse, già conta i giorni per la prossima scarcerazione. Che però questa volta potrebbe non arrivare tanto presto perché, quando nel 2007 ridusse in fin di vita un suo coetaneo in una discoteca di Giugliano, era ancora minorenne. E nonostante la condanna ha usufruito di sconti e bonus tant’è che, nel 2012, era già di nuovo libero di delinquere e, coltello alla mano, rapinò un distributore di benzina. Ma oggi, Alexis Ippolito di anni ne ha 28 e da ieri è in carcere con l’accusa di aver tentato di uccidere il barista ridotto in fin di vita una settimana fa a Sant’Arpino. Sabato notte, per ragioni ad oggi ancora ignote, Alexis Ippolito lo ha colpito in testa con una bottiglia piena di spumante. Poi è scappato, ma le telecamere a circuito chiuso del lounge bar hanno ripreso la scena e, ieri, la polizia è andata ad arrestarlo, ad Arzano, dove il ventinovenne vive a piede libero nonostante la precedente sentenza di colpevolezza passata in giudicato. 

Il profilo del giovane è quello di un violento che, ospite a Nisida dopo che nel 2007 quasi uccise di botte un coetaneo, forse si è convinto di poter fare sempre di testa sua e restare impunito.

Il video che lo ritrae mentre, sabato notte, quasi ammazza il barista 29enne è allucinante nella sua crudezza. Inutile cercare un movente: Ippolito si alza improvvisamente dal tavolino dove si trova con altre persone e afferra una bottiglia di spumante, piena, che lancia all’indirizzo del barman. Il giovane, in quel momento, è girato su un lato. La bottiglia centra il ragazzo alla tempia: si accascia, mentre Ippolito resta tranquillo, quasi come se non fosse successo niente. Il titolare del bar lo avvicina, gli chiede spiegazioni e lui, per tutta risposta, gli rifila due schiaffi. Solo dopo si allontana dal bar. A quel punto parte la chiamata di aiuto. Il ragazzo ferito, inizialmente, è cosciente: ma poi perde i sensi. Arriva in ospedale ad Aversa dove purtroppo si scopre che è in atto un’emorragia cranica. A quel punto viene disposto il trasferimento del ragazzo alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno dove viene operato d’urgenza allo scopo di ridurre l’ematoma. Al momento, il giovane è ricoverato in coma farmacologico e la prognosi è riservata.

Il suo aggressore è in carcere grazie alle indagini della polizia del commissariato di Aversa, guidato dal vicequestore Paolo Iodice, coordinati in questa indagine dalla procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco. Gli agenti, oltre ai filmati, hanno ascoltato numerosi testimoni che hanno confermato che, prima della vile aggressione, non c’è stato alcun diverbio tra il barista e Ippolito. Una storia assurda che rischia di avere strascichi gravi per il barista rimasto vittima di un raid che, forse, si poteva evitare. 
 
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