Chiude la buvette della Reggia. Caffé e acqua? Ai bar in città

Chiude la buvette della Reggia. Caffé e acqua? Ai bar in città
Giovedì 1 Marzo 2018, 13:20 - Ultimo agg. 7 Marzo, 20:03
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In agitazione i lavoratori del bar interno alla Reggia di Caserta, che da oggi ha chiuso i battenti dopo che la direzione ha notificato alla società Angelica che lo gestisce la decisione di interrompere il rapporto per scadenza del contratto. Scadenza che risale a qualche anno fa e al centro di un contenzioso finito al Consiglio di Stato. La buvette, in cui lavoravano otto persone più due stagionali, era ubicata poco prima dell'ingresso del Parco Reale, in particolare alla fine del cannocchiale, il lungo corridoio che porta dall'ingresso principale a quello che dà accesso ai giardini. Il manager bolognese non ha voluto procedere ad alcuna proroga in attesa che venisse completato l'iter per il nuovo affidamento; oggi è infatti prevista l'apertura delle buste con le offerte delle aziende interessate, e su 25 invitate a partecipare, solo tre hanno presentato la loro proposta.

L'iter comunque non si concluderà nei prossimi giorni, e potrebbero esserci disagi per i turisti, specie ora che il meteo dovrebbe iniziare a migliorare e arriveranno comitive e soprattutto scolaresche; ciò già a partire dal prossimo 4 marzo, prima domenica del mese, quando per l'iniziativa Domenica al museo, l'ingresso alla Reggia sarà gratuito per quanto concerne gli appartamenti storici, mentre l'ingresso al parco si pagherà 5 euro. Anche per questo la direzione ha fatto affiggere sulla porta d'ingresso del bar un manifesto rivolto ai turisti, che consente in questo periodo in cui il «bar è momentaneamente chiuso», di «entrare e uscire dal museo con lo stesso biglietto, per usufruire dei servizi di ristoro presenti in città». Con la buvette chiuderanno, anzi non riapriranno con la stagione primaverile, il chiosco-bar posto nei pressi dell'ingresso del Giardino Inglese e il ristorante Diana e Atteone posto a poca distanza dalla omonima fontana storica, entrambi erano gestiti dalla società Angelica.
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