La Cassazione: nuova vita
per La Balzana, è dello Stato

La Cassazione toglie agli eredi di Passarelli la tenuta agricola «comprata» dal clan dei Casalesi
La Cassazione toglie agli eredi di Passarelli la tenuta agricola «comprata» dal clan dei Casalesi
di Marilù Musto
Sabato 27 Maggio 2017, 06:50 - Ultimo agg. 17:09
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Caserta. Passa definitivamente allo Stato la tenuta agricola «La Balzana» di Santa Maria La Fossa, ritenuta dai giudici patrimonio del clan dei Casalesi attraverso la proprietà della famiglia Passarelli che l’aveva rilevata dalla Cirio nel 1993. Fino a quel momento la Cirio aveva coltivato i pomodori - destinati poi al mercato nazionale e mondiale - su quell'immenso fondo. La sesta sezione penale della Cassazione, ieri, ha rigettato il ricorso degli eredi di Dante Passarelli - patron dello zuccherificio «Ipam» e considerato dagli inquirenti prestanome dei boss Francesco Schiavone «Sandokan» e Francesco Bidognetti di Casal di Principe - e ha confermato la confisca definitiva di un terzo dell’immenso patrimonio di Santa Maria La Fossa, il più grande «serbatoio» agricolo della Campania.

La «Balzana» vale otto milioni di euro, nello stato di abbandono in cui si trova ora, ma un tempo ne valeva molti di più. Ed è la tenuta agricola confiscata più grande d’Italia. In totale, la Balzana è vasta due milioni di metri quadrati. Già nel 2005 la maggior parte della tenuta era stata acquisita al patrimonio dello Stato dopo la sentenza di condanna Sparatcus I (emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere) contro il clan dei Casalesi. Restava un’ultima porzione, rivendicata come proprietà di famiglia dai figli di Passarelli, porzione che la Cassazione ha deciso di sottrarre del tutto agli eredi dell’imprenditore, morto nel 2004 cadendo dal tetto della sua abitazione. Tuttavia dal 2005 il bene confiscato è del tutto abbandonato.
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