In piazza la rabbia dei casertani:
«Noi, sequestrati dal Ponte chiuso»

In piazza la rabbia dei casertani: «Noi, sequestrati dal Ponte chiuso»
di Franco Tontoli
Venerdì 19 Ottobre 2018, 12:00
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Il ponte d'Ercole resta chiuso al traffico e ai pedoni. I lavori alla volta danneggiata da un autocarro l'11 ottobre scorso non possono essere avviati. La soprintendenza ai monumenti va al ralenti per le autorizzazioni. La risoluzione non arriverà a breve e la pazienza dei residenti si è già esaurita. Sulla questione si registra la protesta civile e silenziosa di una rappresentanza dei residenti; un vide messaggio del sindaco Carlo Marino che riassume in poche parole «lo stato dell'arte»; un'altra questione che riguarda il muro di cinta del parco, la sezione a blocchi tufacei in evidenza sul versante Aldifreda in prossimità del ponte-sottopasso.

Ieri a mezzogiorno, per conto degli abitanti dei parchi «I giardini», «Maria Cristina» e di via San Francesco d'Assisi e del fronte Aldifreda che hanno bambini alla scuola al lato opposto del sottopasso, hanno affisso alle grate di accesso al sottopasso uno striscione rosso che riassume il grido «Liberateci dal sequestro». «Per fare questa operazione dice l'ingegnere Antimo Ianniello del comitato spontaneo dei «reclusi» che con due signore fissava lo striscione ci siamo presi la responsabilità di invadere la zona vietata, ma è il solo modo di gridare il nostro disagio. I soliti carteggi burocratici impediscono le riparazioni e l'azione celere di ripristino della viabilità e noi siamo e chissà per quanti altri giorni condannati a circumnavigare il sottopasso, fare chilometri per non poter fare un tragitto di una cinquantina di metri a piedi. Fino a oggi nessuna risposta e nessun chiarimento. Facciamo concorrenza, con tutto il rispetto, al ponte di Genova?.
 
Il chiarimento del sindaco Marino arriva nel pomeriggio con un video messaggio. Lo riassumiamo: «La tutela della salute e della sicurezza pubblica rappresenta la nostra prima priorità. La struttura è di proprietà della Reggia, l'amministrazione comunale si è fatta e continua a farsi carico del consolidamento statico, quindi della sicurezza della viabilità. Avevamo chiesto alla soprintendenza l'autorizzazione per una struttura segnaletica di avviso per gli autisti degli autocarri ed è stata negata per tutela ambientale. Subito dopo l'ultimo incidente, in due giorni abbiamo redatto un progetto per i lavori alla struttura danneggiata, fino ad oggi nessuna risposta. Nel frattempo, per alleggerire la viabilità abbiamo disposto il senso di marcia nei due sensi in via Cupa d'Ercole, un bypass che dovrebbe tornare utile ai residenti. Non possiamo fare altro se non aspettare le decisioni della soprintendenza ai monumenti, manifesti, striscioni, proteste e piazzate non ci riguardano».

Alle grate del sottopasso, intanto, succede di tutto: ragazzi che oltrepassano le barriere, adulti che scavalcano le inferriate, anche il sorriso rassegnato di Abudl Lo, il senegalese scampato al crollo dell'albero in via G.M. Bosco il mese scorso che al semaforo ora inattivo vende fazzoletti e che dice: «Siamo in sette a essere disoccupati, ci daranno la cassa integrazione?». La nota umoristica lascia il posto a una nota grottesca: ieri mattina, poco prima che si sistemasse lo striscione, due tecnici misuravano con metro a rollina il tratto del muraglione che da Aldifreda indirizza al ponte d'Ercole. A un signore che ha chiesto informazioni si spiegava che era per quantificare l'intonaco con cui ricoprire i blocchi. Questi ultimi furono restaurati col controllo di architetti e storici dell'architettura alcuni anni fa, ora li si coprirebbero di intonaco rosa-confetto come sull'altro versante. «Incredibile, ma se è vero dice il sindaco Marino, interpellato mi metterò io stesso a fare un picchetto di presidio».
 
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