Torna la centralina di via Giannone:
ora funziona, anzi no

Torna la centralina di via Giannone: ora funziona, anzi no
di Daniela Volpecina
Mercoledì 3 Ottobre 2018, 12:00
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La centralina di rilevamento ambientale di corso Giannone è di nuovo al suo posto. E pure le anomalie che ne hanno contraddistinto l'operato negli ultimi mesi. Il dispositivo dell'Arpac era stato infatti spento e smontato lo scorso 5 luglio su richiesta del Comune dopo un lungo pressing dei commercianti della zona che, grazie all'intervento di un tecnico, erano riusciti a dimostrare un guasto nella rilevazione dei dati. Da qui la decisione di disattivarla e sottoporla a delle verifiche. Stando a quanto evidenziato dall'ingegnere Giuseppe Florino, al quale si erano rivolti fin dal mese di marzo gli esercenti di corso Giannone e delle strade limitrofe, il cattivo funzionamento era da imputare alla scarsa manutenzione oppure ad un difetto del sensore. In pratica consultando i tabulati dell'Arpac, il tecnico si era reso conto che il sensore che rileva le Pm10 non riportava i valori per ogni singola fascia oraria come previsto ma registrava solo il valore della prima ora, replicandolo fino a mezzanotte. Questo significa che il dato riportato quotidianamente poteva non essere un dato attendibile e che il numero degli sforamenti registrati avrebbe potuto non essere corretto.
 
Una constatazione che ha spinto l'amministrazione comunale a chiedere all'Arpac un test di verifica e, se necessario, un intervento di ripristino. Anche perché dal numero di sforamenti registrati dalla centralina dipende, come è noto, il futuro della viabilità in questa zona della città. Ad agosto, dopo i controlli del caso, l'impianto è finalmente tornato al suo posto ma, con grande sorpresa del tecnico e dei commercianti, dopo un monitoraggio durato alcune settimane si è scoperto che nulla è cambiato nel funzionamento rispetto a qualche mese fa e che il sensore continua ad effettuare una sola rilevazione, il cui risultato viene replicato per l'intera giornata. Inevitabili i malumori dei commercianti che oltre ad essere delusi si sentono ora anche beffati. Nel momento in cui la centralina è tornata in attività e tenendo conto del fatto che il contatore ha evidenziato, dall'inizio dell'anno, ben 24 sforamenti rispetto ai 35 consentiti dalla legge in dodici mesi, l'amministrazione comunale ha deciso infatti di portare avanti il suo progetto di pedonalizzazione della strada che sarà off-limits ai veicoli a partire da fine ottobre come annunciato una settimana fa dal sindaco Carlo Marino. Nel dettaglio, stando a quanto riportato da una determina dell'Ente, verrà interdetto al traffico il tratto compreso tra via Sant'Antonio e piazza Vanvitelli dalle ore 7,45 alle 9 e dalle 12 alle 14 dal lunedì al sabato, in concomitanza con l'apertura e la chiusura delle scuole, e dalle ore 10 alle 14 la domenica e nei giorni festivi. Una decisione dettata proprio dalla necessità di limitare le emissioni delle polveri sottili sprigionate dai gas di scarico dei veicoli ma che ha mandato su tutte le furie i negozianti e anche una parte dei residenti.

«Come si fa si domanda la categoria ad avallare la tesi della zona a traffico limitato se non si ha la certezza dei dati e soprattutto non si conosce la fascia oraria nella quale si registrano i maggiori picchi di inquinamento ambientale?». Contro la ztl si era schierata appena poche settimane fa anche la Confesercenti che aveva accusato l'amministrazione comunale di utilizzare lo strumento della pedonalizzazione per sopperire alla carenza di vigili urbani e all'incapacità di gestire il traffico in città. Ma in queste ore sono in tanti a interrogarsi sull'efficacia dello strumento e sull'attendibilità dei dati della centralina. Se il guasto fosse confermato potrebbero essere considerati nulli i superamenti registrati fino ad ora. Ma non solo. Va considerata anche l'ipotesi opposta come sostengono gli ambientalisti. Non è da escludere infatti che gli sforamenti (cioè i casi in cui la presenza delle polveri sottili in atmosfera abbia superato il limite massimo consentito di 50 microgrammi per metro cubo) siano molti di più dei 24 registrati. E non solo perché l'impianto è rimasto fermo per un mese. Da qui i dubbi e le perplessità delle associazioni e di quanti temono per la propria salute.
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