«Nessuno deve sentirsi escluso dalla responsabilità di dire ciò che conosce agli inquirenti: un particolare, un rumore, qualsiasi cosa va bene. Qualsiasi. Chi sa parli». È l'appello disperato degli zii di Luigi, il 14enne ferito alla testa da un proiettile sparato da una calibro 9. In ospedale, da ormai tre giorni, sostano i genitori del ragazzo: la madre che riposa su una brandina interna posizionata nella sala d'attesa del reparto di Rianimazione dell'ospedale civile di Caserta e il padre di Luigi, seduto all'esterno con i parenti.
Luigi era uscito con gli amici, il pomeriggio del 24 dicembre, quando improvvisamente era stato raggiunto da un proiettile. Ora, gli amici del calcetto, pregano e sperano che possa riprendersi al più presto. Fra tre giorni sarebbe dovuto partire alla volta di Roma per gareggiare su un campo di serie B.