Caserta, festa della donna. Mimose per il lavoro: «Cambiare la cultura»

«Consideriamo necessari la prevenzione e il contrasto a molestie e violenze di genere»

Mimose per il lavoro: «Cambiare la cultura»
Mimose per il lavoro: «Cambiare la cultura»
di Emanuele Tirelli
Venerdì 8 Marzo 2024, 08:44
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Iniziative, condivisioni e riflessioni attraversano la Giornata internazionale della donna nel mondo del lavoro casertano, con la consapevolezza che c'è ancora molta strada da fare. Questa mattina (alle 10,30) Sonia Oliviero, Giovanni Letizia e Pietro Pettrone (segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil) hanno deciso di donare le mimose alle lavoratrici di Softlab che da lunedì mattina, con tutti i colleghi, sono in presidio davanti la Prefettura: il 15 marzo ci sarà una manifestazione con concentramento previsto in piazza Garibaldi. Oggi pomeriggio (alle 16,30) ci sarà invece l'evento dal titolo “Costituzionalmente donna. Diritti, parità, dignità”, organizzato da Cgil e Fisac Caserta nel teatro della Chiesa del Buon Pastore a Caserta. Dopo l'apertura di Oliviero, la conversazione coinvolgerà infatti Carmela De Lucia (Libera), Sara Femiano (Caserta Decide), Rosa Maria Clemente (Auser), Sabina Martino de Carles (Anpi), Samira Lotfi Khah (segretaria Flai Cgil Caserta), Gaetanina Ricciardi (responsabile politiche di genere Cgil Campania) e Susy Esposito (segretaria generale Fisac Cgil Nazionale), coordinate dalla segreteria Fisac provinciale, Rosanna Piscitelli. Il pomeriggio continuerà (dalle 18) con lo spettacolo teatrale “Sirene, signore e signorine” di Femminile Plurale.

«Consideriamo necessari la prevenzione e il contrasto a molestie e violenze di genere, in famiglia così come sui luoghi di lavoro», hanno dichiarato Oliviero, Letizia e Pettrone.

Ieri mattina le tre sigle sindacali sono state protagoniste di un'assemblea aziendale dei lavoratori e delle lavoratrici sui temi del contrasto alla violenza di genere e alle molestie sui luoghi di lavoro. «La nostra intenzione è quella di organizzare ulteriori assemblee congiunte per contribuire a un cambiamento culturale sempre più necessario. Le donne hanno diritto al lavoro e alla giusta retribuzione in base all'incarico e all'esperienza che hanno, così come a crescere professionalmente e a non vedere il loro percorso fermato o rallentato da considerazioni che nulla hanno a che vedere con l'impegno e i risultati. Anche il desiderio di maternità e la maternità stessa non devono più rappresentare elementi di discrimine».

Secondo Beniamino Schiavone, presidente di Confindustria Caserta, «nel 2024 parlare ancora di parità di genere in Italia è una sconfitta culturale perché testimonia l'esistenza di una differenza che trovo inaudita e arcaica. C'è ancora tanto lavoro da fare ma dobbiamo riconoscere che nel mondo dell'industria ci sono tantissime imprenditrici di successo che contribuiscono a creare valore per il territorio casertano e per il Paese. Allo stesso tempo c'è bisogno di politiche capaci di dare maggiori possibilità di conciliare vita e lavoro: non è ammissibile la scelta madri o lavoratrici. Ed è un contributo che non riguarda solo il mondo femminile, ma un insegnamento di civiltà per le generazioni future».
Raffaela Pignetti, presidente del Consorzio Asi Caserta ricorda che «le donne si stanno facendo largo nel panorama imprenditoriale, operano con concretezza, guidano le aziende con determinazione e onestà. Tuttavia, questo non è ancora sufficiente a rompere il tetto di cristallo. Ci sono spazi ridotti sia nei vertici del mondo delle istituzioni che in quelli aziendali. Per sradicare questa mentalità c'è bisogno di un'onda d'urto gentile. Le donne devono occupare spazi senza timori o concessioni altrui. Aumentare la capacità di rappresentanza femminile servirebbe a rafforzare la visione egualitaria nel mondo del lavoro e dell'imprenditoria. Non a caso, tra le regioni del Mezzogiorno, la Campania è ancora in fondo alla classifica europea per occupazione femminile».

Intanto le imprese al femminile crescono nel Casertano. Lo riferisce il presidente della Camera di Commercio, Tommaso De Simone, che registra 118mila imprese totali: 24mila sono guidate da donne. «Prima erano soprattutto ditte individuali in settori meno strategici, mentre adesso parliamo di società di capitali, di imprese strutturate in tutte le attività produttive che affrontano il mercato con dinamiche e pesi ben differenti. In Camera di Commercio abbiamo costituito il Comitato per l'imprenditorialità femminile insieme alle rappresentanze delle associazioni di categoria e ai sindacati. Si occupa di monitorare il fenomeno e di suggerire attività specifiche: proprio in questi giorni sono in corso una serie di incontri in 10 istituti superiori».

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