Caserta, militante Forza Nuova uccide la moglie, si barrica in casa e spara dal balcone: feriti cinque passanti

Caserta, militante Forza Nuova uccide la moglie, si barrica in casa e spara dal balcone: feriti cinque passanti
di Mary Liguori
Martedì 23 Gennaio 2018, 06:47 - Ultimo agg. 14:17
4 Minuti di Lettura

Inviata a Bellona

L'ultimo colpo di pistola se l'è sparato alla testa, quando mancavano pochi minuti alle 21, dopo una raffica di proiettili esplosi dal balcone di casa, mentre accanto a lui giaceva il corpo senza vita della moglie che ha ucciso prima di sparare sui passanti. Ha ferito cinque persone in tutto, oltre ad assassinare la moglie. Dramma della gelosia, ieri, a Bellona, comune alle porte di Capua, nel Casertano. Un pomeriggio di follia, epilogo di una vita di violenza, gelosia e militanza nell'estrema destra.



Davide Mango, 47 anni, guardia giurata in servizio a Torino ha ucciso la moglie, Anna Carusone, 49 anni, al culmine dell'ennesima lite per gelosia. Almeno è questo ciò che raccontano i parenti della coppia. Lui era geloso marcio, litigioso, al punto che nonostante l'avesse già aggredita più volte in passato, lei si rifiutava di lasciarlo. «Che fine farebbe senza di me?» diceva lei ai parenti che cercavano di convincerla a divorziare. Ieri, purtroppo, i timori della famiglia di Anna si sono concretizzati in un inferno che ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso per cinque ore.

È viva per miracolo la figlia adolescente della coppia. Suami ha solo quindici anni ed era in casa quando ieri è iniziato l'incubo. La ragazza si è salvata scappando giù per le scale subito dopo che il padre aveva sparato a sua madre. Ha trovato rifugio nel supermercato sotto casa prima che suo padre scatenasse l'inferno.
Da quel momento, Mango ha perso del tutto il controllo. Ha lanciato una bombola di gas dal balcone del secondo piano della palazzina teatro dei fatti. E ha urlato: «Ho ucciso mia moglie».



Miriam Sferragatta e Giovanna Giudicianna, venti anni, stavano entrando nel bar della stazione di servizio di proprietà della famiglia di una delle due quando alcuni pallini le hanno centrate alla fronte e alle braccia. Le due ragazze si sono accasciate, inizialmente non hanno compreso ciò che stava accadendo. Ma poco dopo, mentre sul posto arrivavano i primi carabinieri e un'ambulanza, Mango è rientrato in casa e dal balcone che dà sull'altro lato della strada ha sparato ancora, questa volta con una pistola. Ha colpito due donne che abitano nei paraggi: Jolanda Festa e Imma De Crescenzo, entrambe di 45 anni.

Poi Mango ha sparato a un carabiniere, il luogotenente Crescenzo Iannarella. Il comandante della stazione dell'Arma di Vitulazio è stato il primo ad arrivare sul posto e ha cercato di sedare la follia del 47enne. È stato inutile, come inutili sono state le trattative che sarebbero iniziate di lì a poco.
 

 

Nel giro di trenta minuti, l'intera zona veniva circondata dai carabinieri, almeno cinquanta i militari sul posto. Una criminologa dell'Esercito Italiano, ha avviato una trattativa con l'uomo, nel tentativo di convincerlo a desistere dai suoi folli propositi. Un carabiniere si è cambiato e ha indossato la divisa del personale del 118 riuscendo in tal modo a parlare per diverso tempo con il quarantasettenne.
Intanto, sui palazzi circostanti, si sono appostati diversi cecchini. Ma la guardia giurata si è rinchiusa nel suo mondo e per più di cinque ore è rimasto barricato in casa minacciando di fare esplodere il palazzo con il gas. Le villette della zona sono state evacuate mentre i cronisti giunti sul posto venivano tenuti a distanza di sicurezza e i vigili del fuoco arrivavano in via Aldo Moro. Anche il padre di Mango si è precipitato sul posto e per ore ha implorato il figlio di uscire di casa e consegnarsi alle forze dell'ordine.

«Davide, Davide, basta». In un silenzio surreale, la voce dell'anziano è rimbombata in tutta la sua disperazione. Il padre di Mango ha urlato per lunghi e strazianti minuti il nome del figlio nella speranza di riportarlo alla ragione. Ma Mango non si è arresto neanche quando, intorno alle 19, i carabinieri hanno tentato di fare irruzione nella palazzina. A negoziare gli ufficiali del Comando provinciale dei carabinieri di Caserta, tra i quali il comandante Alberto Maestri e il tenente colonnello Nicola Mirante.
 

La guardia giurata però evidentemente aveva già deciso di farla finita. Così la sua risposta al tentativo di irruzione è stato un lancio di oggetti da una delle finestre dell'appartamento al secondo piano della villetta in cui si è asserragliato e dalla quale ha sparato oltre cinquanta volte. L'uomo, si è saputo, deteneva un piccolo arsenale: due fucili da caccia e tre pistole.

Solo dopo le venti ha lasciato che alcuni infermieri entrassero nel palazzo per soccorrere la donna, che però era già deceduta probabilmente uccisa sul colpo.
Dopo un'ora si è udito un ennesimo colpo d'arma da fuoco.
Mango si è sparato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA