Caserta, annullato dissequestro
di terreni nell'area ex Saint Gobain

Caserta, annullato dissequestro di terreni nell'area ex Saint Gobain
Mercoledì 8 Novembre 2017, 18:50 - Ultimo agg. 20:23
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Era stata annullata dalla Corte di Cassazione l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli che disponeva il dissequestro di alcuni lotti di terreno nell'area ex Saint Gobain di Caserta riconducibili alla Planta Globar Srl di Salvatore Capacchione.

I terreni erano stati sequestrati nel marzo scorso nell'ambito di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ipotizzava una lottizzazione abusiva posta in essere nella zona alla periferia sud del capoluogo dalla società dell'imprenditore casertano, indagato insieme all'ex dirigente del Comune di Caserta Carmine Sorbo, al direttore dei lavori Amato Folco e all'ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, la cui posizione è stata però stralciata.

Erano stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta a realizzare le indagini e ad apporre i sigilli. Un mese dopo il sequestro, il Riesame di Napoli ha però annullato l'ordinanza del gip che lo disponeva. La Procura - sostituto Alessandro di Vico - ha però presentato ricorso alla Corte di Cassazione richiedendo l'annullamento della decisione del magistrati partenopei; la Suprema Corte lo ha accolto, rinviando ad una nuova sezione del Riesame per una seconda decisione, che a questo punto dovrebbe andare nella direzione di disporre un sequestro bis.

A far partire le indagini della magistratura i rilievi mossi dall'Anac sul permesso a costruire numero 46 rilasciato dal dirigente Carmine Sorbo il 28 maggio del 2015, quando Del Gaudio era già stato sfiduciato da 17 consiglieri comunali e di lì a qualche giorno si sarebbe definitivamente dimesso. Il permesso, il cui iter fu bollato dalla Procura come «farraginoso e inconsueto», autorizzava la Planta Global srl a realizzare un intervento di edilizia residenziale convenzionata, in particolare ad edificare 4 grossi fabbricati composti da 304 alloggi, oltre a negozi e uffici, nonché due piani interrati destinati ai parcheggi. Per gli inquirenti il permesso a costruire rilasciato a Capacchione non solo violava gli strumenti di pianificazione urbanistica di carattere generale come il Piano regolatore comunale e il Piano del Consorzio Asi (Area Sviluppo Industriale) della Provincia di Caserta, ma era illegittimo, in quanto rilasciato da un dirigente - Carmine Sorbo - non competente.
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