Cancro scambiato per infiammazione, restano ai domiciliari il pediatra e la moglie

Lo studio sequestrato a Casal di Principe
Lo studio sequestrato a Casal di Principe
di Mary Liguori
Mercoledì 6 Luglio 2016, 09:00
3 Minuti di Lettura
Restano agli arresti domiciliari Angelo Coronella e la moglie, Ersilia Pignata, il pediatra e la maestra di musica arrestati per aver sbagliato la diagnosi e aver cagionato la morte della piccola Asya Bosco, affetta da una grave forma tumorale e curata per un’infiammazione ai reni.
Respinta l’istanza dei difensori, dunque, i giudici della Libertà hanno deciso che il medico e la moglie accusata di essersi spacciata per pediatra non avendone i titoli, restano ai domiciliari nella villetta di via Vaticale a Casal di Principe, sotto la quale si trova il «Pediatric Center» sequestrato. 
Accolta dunque la tesi della procura, tratteggiata dal pm Valeria Palmieri sulla base della denuncia della madre della piccola Asya e sui conseguenti riscontri delle indagini affidate ai carabinieri della compagnia di Casal di Principe, diretta dal capitano Simone Calabrò e dal tenente Gianfranco Iannelli. 
I coniugi che si sono difesi e si sono professati innocenti sia in occasione dell’interrogatorio di garanzia, sia nelle memorie depositate al Riesame, sono accusati di omicidio colposo, esercizio abusivo della professione, sostituzione di persona, violazione dei sigilli dello studio medico sequestrato.
I fatti contestati vanno dal 2011, quando la piccola aveva tre mesi e fu visitata per la prima volta al «Pediatric Center», al 2013, momento in cui, con il precipitare della situazione, la bambina fu portata di nuovo al centro Coronella, dove però le fu somministrato solo un antinfiammatorio. Quel pomeriggio stesso, siccome la piccola non smetteva di piangere, i genitori decisero di portarla al Santobono. Qui, fu diagnosticato il suo drammatico stato di salute: era affetta da neuroblastoma al IV stadio, un tumore maligno che aveva già prodotto numerose metastasi. Si susseguirono alcune sedute di chemioterapia, ma era già troppo tardi. Asya purtroppo morì.
La madre sporse denuncia, di qui l’avvio dell’indagine da parte della procura di Napoli Nord. All’esito dell’autopsia, il consulente del pm fu lapidario. «Colposa sottovalutazione della sintomatologia e omissione degli approfondimenti diagnostici», scrisse il professor Luigi Cipolloni de La Sapienza di Roma. Anche questo ha inciso sulla decisione del gip Barbara Del Pozzo, insieme a un precedente per il quale c’è già stata sentenza. Coronella a sua moglie sono stati condannati per la morte di Patrizia Vassallo, neonata di Qualiano affetta da tumore benigno non diagnosticato in tempo, cresciuto a dismisura e impossibile da asportare. La sentenza a tre e sei mesi di reclusione per i coniugi è stata emessa nel 2013 e riguarda i reati di esercizio abusivo della professione e sostituzione di persona. Pende ancora, invece, dinanzi al tribunale di Napoli, il giudizio per l’omicidio colposo della piccola. Ma quel «precedente» caso è stato citato dal pm nella sua richiesta di misura cautelare e ha convinto il gip. Anche i giudici del Riesame di Napoli hanno evidentemente tenuto conto del quadro complessivo per decidere di lasciare ai domiciliari i due coniugi. Le motivazioni saranno depositate nei prossimi 40 giorni.
Coronella è stato sospeso dall’Ordine dei medici di Caserta dopo la misura cautelare. Il provvedimento disciplinare sarebbe stato ritirato qualora i giudici della Libertà avessero accolto l’istanza di annullamento degli arresti, ma così non è stato. In entrambi i procedimenti sono costituite parte civile le famiglie Vassallo e Bosco, rappresentati dall’avvocato Marina Sepe.  
© RIPRODUZIONE RISERVATA