Aversa, censura a un docente: i giudici condannano la preside

Aversa, censura a un docente: i giudici condannano la preside
di ​Ignazio Riccio
Venerdì 24 Marzo 2017, 08:21
2 Minuti di Lettura
CASERTA - Con una sentenza destinata a creare un importante precedente in provincia di Caserta, il Tribunale di Napoli Nord, sezione lavoro e previdenza, ha dichiarato la natura antisindacale del comportamento della dirigente scolastica dell’istituto «Niccolò Jommelli» di Aversa, Rosa Celardo, revocando il provvedimento disciplinare di censura nei confronti del docente Sergio Fabozzi. 

Il Tribunale ha completamente ribaltato la sentenza di primo grado, favorevole alla dirigente scolastica, dando ragione alla Flc Cgil provinciale, che aveva prodotto ricorso in base all’ex articolo 28 della legge 300/70. «Siamo stati costretti ad agire - afferma Gaetanina Ricciardi, segretario generale di Terra di Lavoro della Flc Cgil - ricorrendo ad una misura utilizzata raramente in provincia di Caserta dove, per fortuna, sono pochi i casi di atteggiamenti dirigenziali ostili alle relazioni sindacali. Siamo soddisfatti del pronunciamento del Tribunale, che riconosce il ruolo delle Rsu nella scuola, affermando il principio della libertà d’azione del sindacato. Una grande vittoria, una delle prime significative sentenze nel nostro territorio, che garantiscono l’agibilità democratica tra dirigenti pubblici e rappresentanti dei lavoratori». 

Il ricorso alla sezione lavoro e previdenza del Tribunale di Napoli Nord è scaturito dai continui contrasti tra la preside Celardo e il rappresentante della Rsu, l’insegnante Fabozzi, sul tema della sicurezza. In particolare, pomo della discordia è diventato il provvedimento riguardante l’entrata e l’uscita delle autovetture del corpo docenti dai due ingressi dell’istituto. Lo scontro è diventato così duro da spingere la dirigente scolastica a comminare un provvedimento disciplinare nei confronti dell’insegnante. Da parte sua, Rosa Celardo ricorrerà in appello, avendo la certezza di non aver adottato un comportamento antisindacale. «Ho fiducia nella giustizia - dichiara la preside - e sono convinta che la verità verrà a galla. Sono stata anch’io una Rsu e ho sempre rispettato il ruolo del sindacato nella scuola. Se ho sanzionato il professore Fabozzi è perché sono stata duramente offesa nel corso di un diverbio. Non potevo non difendere la mia dignità di persona e, soprattutto, di donna. Sono disposta ad arrivare fino in fondo per dimostrare la realtà dei fatti e sono convinta che alla fine i giudici mi daranno ragione». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA