Andrea Grassi questore di Caserta: «La nostra sfida alla camorra liquida»

L'insediamento di Grassi a Caserta

Il questore Grassi
Il questore Grassi
Marilu Mustodi Marilù Musto
Mercoledì 2 Agosto 2023, 10:00
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«Riprendo un concetto di Zygmunt Bauman e lo applico alla criminalità organizzata: siamo di fronte a una criminalità liquida, meno strutturata di prima, ma non meno invasiva e pericolosa». Il nuovo questore di Caserta, Andrea Grassi, 56 anni, ha subito acceso i riflettori sulla lotta alla camorra: «Le zone grigie? È lì che s’insedia la criminalità, non posso svelare nulla, ma si lavorerà su questo», dice. Laureato in Giurisprudenza, arriva dal commissariato di Governo per le persone scomparse: ieri si è presentato alla stampa nella Scuola allievi agenti della Polizia di Stato.

È di origini pugliesi, ha studiato a Firenze e poi a Roma, da ex funzionario del Servizio Centrale Operativo (Sco) della Polizia, si è occupato di indagini di alto livello sulla criminalità casertana e napoletana, come quelle che hanno portato nel 2016 alla cattura in Brasile del latitante Scotti, braccio destro del boss Raffaele Cutolo, e prima ancora delle inchieste sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi nei lavori della Tav Roma-Napoli: «Ricordo di essermi occupato del Casertano proprio indagando sulla Tav, l’alta velocità». «È un onore per me dirigere la questura di Caserta, ma è anche un onere.

Sono consapevole della sfida, mi prefiggo di capire e servire, comprendere le esigenze delle persone e le paure. Sul fronte della movida l’idea è fare qualcosa insieme con le scuole e con le associazioni, il terzo settore, ma ai cittadini voglio dire che la polizia di Caserta è fatta di donne e uomini che credono e hanno passione per questo lavoro». Durante la presentazione alla stampa, il questore ha definito i giornalisti «una fondamentale antenna sul territorio ma anche un costante pungolo critico per fare meglio». Poco prima dell’incontro con i cronisti, Grassi ha deposto una corona di alloro sulla lapide, posizionata all’interno dell’antico cortile della Questura, in memoria dei caduti della Polizia di Stato e ha incontrato il prefetto Giuseppe Castaldo. «Non vedo l’ora che riaprano le scuole per incontrare la Consulta degli studenti, con i ragazzi dobbiamo parlare ma soprattutto dobbiamo ascoltarli. Loro non devono vedere in noi solo l’aspetto repressivo, ma un punto di riferimento», ha continuato.

Punto dolente: gli organici, non ancora adeguati sul territorio alla “promozione” decisa da qualche anno per la Questura di Caserta, divenuta ufficio di fascia A. «Non mi piace lamentarmi - ha spiegato - specie il giorno del mio insediamento, ma so quanto siano importanti gli organici, nei prossimi giorni valuterò eventuali mancanze in alcuni uffici sia della Questura che del territorio».

Alta è l’attenzione a Castel Volturno, comune del litorale casertano dove si stima vivano 15mila stranieri non regolari e dove si percepisce un grande senso di insicurezza. Grassi ha spiegato di conoscerne «bene la realtà». «Andrò a Castel Volturno - ha aggiunto - il prima possibile, ma lì non è una questione di dispiegamento di forze di polizia. Le operazioni “Alto impatto” sono importanti anche perché ci fanno capire alcune dinamiche, ma ovviamente non bastano».

Il questore Grassi ha le spalle forti per affrontare anche il “nodo Castel Volturno”. Entrato nel 1986 in Polizia dopo la laurea in legge, fu assegnato alla Questura di Bologna, squadra volanti e squadra mobile; successivamente, ha lavorato a Palermo, dal maggio al settembre 1992, dopo la strage di Capaci. Trasferito a Roma, alla Direzione centrale della Polizia criminale, ha diretto sezioni del Servizio centrale operativo, conducendo diverse indagini, anche all’estero, sulla criminalità organizzata, sui sequestri di persona, sulla ricerca di latitanti. Nel 2016 è stato nominato vicario del Questore di Firenze, incarico che ha mantenuto fino al mese di gennaio 2018, quando, dopo la nomina a dirigente superiore della Polizia di Stato, è diventato Questore di Vibo Valentia.

Nel 2019 è stato nominato vice consigliere ministeriale alla Direzione centrale per le politiche del personale e gli affari generali del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e dal 2021, in posizione di fuori ruolo, ha lavorato per il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. Nel 2022 è stato candidato al Premio Aretè, categoria Comunicazione istituzionale, come autore dello spot “Aiutaci a ritrovare la strada”. È stato insignito di due onorificenze al Merito della Repubblica, ha conseguito 9 riconoscimenti per merito straordinario, 20 per merito ordinario, nonché di un attestato della Protezione Civile. Da Vibo Valentia a Caserta, la sua carriera resta al Sud.

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