Voto di scambio e tentata estorsione
Arrestato ex sindaco calabrese

L'ex sindaco Franco La Rupa
L'ex sindaco Franco La Rupa
di Serafina Morelli
Venerdì 21 Luglio 2017, 14:29 - Ultimo agg. 20:01
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Amtantea. Costretti a votare per quel consigliere per non perdere il lavoro. È quanto emerso dalle indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni e dal sostituto procuratore Anna Chiara Fasano, che hanno portato all’arresto dell’ex sindaco di Amantea e già consigliere regionale Franco La Rupa, 61 anni e del consigliere di maggioranza allo stesso Comune, Marcello Socievole (53). Entrambi sono ritenuti responsabili di voto di scambio e tentata estorsione, mentre al consigliere eletto lo scorso 11 giugno viene accusato anche di tentata violenza privata.

Nel corso della campagna elettorale avrebbero esercitato “pressioni” – Socievole in quanto candidato poi eletto, La Rupa come sostenitore della relativa coalizione - nei confronti di un uomo per indurre la sua fidanzata e la famiglia della stessa a votare per il consigliere, minacciandolo che altrimenti alla ragazza non sarebbe stato rinnovato il contratto di lavoro a termine presso la scuola materna gestita dal comune di Amantea attraverso una cooperativa.

Al consigliere comunale arrestato, che è anche presidente della squadra di calcio  Ac.d. Amantea 1927, viene contestato l’aver prospettato l’avvio di una ingiusta azione giudiziaria ai genitori della suddetta e ciò per impedire la divulgazione della registrazione del colloquio nel corso del quale erano state pronunciate le minacce.

L'ex sindaco di Amantea è un personaggio già noto in Calabria per i suoi trascorsi politici e giudiziari. Nel 2007 venne coinvolto nell'operazione "Nepetia" ma fu poi assolto, dopo una condanna a sette anni in primo grado, dall'accusa di collusione con le cosche della zona. Poi fu la volta dell'inchiesta "Omnia", in cui La Rupa fu accusato di aver consegnato al boss di Cassano allo Ionio, Antonio Forastefano, oggi collaboratore di giustizia, ingenti somme di denaro e la promessa di ulteriori benefici in cambio di un pacchetto di voti che sarebbero stati fondamentali per la sua elezione a consigliere regionale nel 2005. La Rupa venne condannato a 5 anni, in primo grado. La Corte d'Appello di Catanzaro lo condannò poi ad una pena di 4 anni, ma la Cassazione ha poi annullato, con rinvio, la condanna. 
   
 
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