Reggio Calabria, in carcere i tre predatori di donne e anziani: uccisero 88enne per rapinarla

Un momento dell'aggressione in Questura da parte dei parenti degli arrestati
Un momento dell'aggressione in Questura da parte dei parenti degli arrestati
di Mario Meliadò
Venerdì 16 Marzo 2018, 14:54 - Ultimo agg. 17 Marzo, 16:00
4 Minuti di Lettura

Gli agenti della sezione Reati contro la persona della Squadra mobile di Reggio Calabria hanno assicurato alla Giustizia questa mattina i tre componenti della banda di rapinatori che depredavano sistematicamente donne e anziani, il 22 ottobre scorso arrivando ad ammazzare di botte l’88enne Maria Ficara pur di rapinarla, spaccandole dieci costole in un pestaggio vigliacco e letale.

 

 


All’uscita dalla Questura reggina dei tre arrestati, un grave e imprevedibile epilogo: diversi Rom, parenti degli arrestati, hanno insultato, spintonato ripetutamente e aggredito giornalisti e agenti di Polizia, riuscendo anche a distruggere la telecamera di un operatore che stava riprendendo la scena, oltretutto impedendogli così di fare il suo lavoro. Immediato il fermo in flagranza di reato per gli artefici di minacce e percosse, per i quali già nelle prossime ore potrebbero essere disposte specifiche misure cautelari.

 

 


I tre Rom componenti della banda finiti in cella, arrestati nella zona Sud di Reggio Calabria, sono il 43enne Massimo Berlingeri ‘u stuppatu, l’appena 23enne Benito Alessandro Bevilacqua e la 29enne convivente di Bevilacqua, Patrizia Caristo.

Il terzetto era solito effettuare reati predatori a danno di soggetti deboli, per lo più donne o anziani: pedinavano a lungo le vittime predestinate delle loro azioni criminose, ne studiavano le abitudini e poi entravano in azione scippandole o derubandole per strada, o rapinandole dentro casa.

Molti “colpi”, anzi, sono stati sventati dal tempestivo accorrere delle forze dell’ordine. Purtroppo, però, non è andata così nel dicembre scorso, quando i tre malviventi hanno deciso di colpire l’anziana pensionata Maria Ficara.

Anche questa volta, una rapina in casa assolutamente organizzata. I tre sapevano che, come molti anziani, in qualche angolo di una stanza la donna nascondeva del denaro: altre volte erano entrati nell’appartamento in assenza della pensionata, ma senza riuscire a scovare e arraffare i soldi. Che questa volta, però, erano tanti: i tre avevano appreso che la Ficara nascondeva accuratamente oltre 50mila euro in contanti.

Così, poco dopo le 19 del 22 ottobre, appena hanno visto la Ficara fare ritorno dalla Messa, sono entrati in azione, riuscendo rapidamente a entrare in casa della donna, forse con un trucco. Senza perder tempo, i tre hanno minacciato Maria Ficara di gravi conseguenze, se non avesse consegnato sùbito tutti i soldi che teneva in casa: ma l’anziana s’è rifiutata. Ecco il motivo del brutale pestaggio che ha provocato la frattura di ben dieci costole della donna, spirata per la gravità delle lesioni subite e comunque senza che gli abietti aggressori riuscissero a trovare i soldi.

Ma le telecamere di sicurezza degli edifici nell’area aveva ripreso il “pattugliamento” dell’abitazione della vittima da parte di una Fiat “Multipla” azzurra su cui viaggiava Berlingeri e di una Fiat “500” nocciola con a bordo Bevilacqua e la Caristo, effettuato per oltre un’ora, fino a incrociare la vecchina che stava tornando a casa sua. Poi, il tentativo di rapina e il dramma. Dinamica confermata anche da successive intercettazioni telefoniche e ambientali.

Il corpo senza vita della donna era stato rinvenuto in serata, in camera da letto, da alcuni parenti allarmati dalla circostanza che la congiunta fosse mancata a un appuntamento serale: in sèguito al successivo sopralluogo da parte delle forze dell’ordine, spuntarono fuori anche i 50mila euro in nome dei quali i tre rapinatori avevano ucciso.

Ai tre vengono contestati i reati di rapina aggravata e omicidio preterintenzionale; Bevilacqua e Caristo sono accusati anche di alcuni furti aggravati e ricettazione di beni provento di diversi “colpi” che avrebbero commesso nella zona Sud di Reggio. Disposto invece l’obbligo di presentazione quotidiana in Questura nei confronti del 18enne Daniele Bevilacqua, indagato per furto aggravato.

Dopo la conferenza stampa, tenutasi stamane in Questura, la “coda” dell’aggressione a poliziotti e giornalisti: a parte la rottura della telecamera di un operatore Rai s’è registrato un lancio di oggetti verso gli uomini e le auto della Polizia, e nello scontro fisico tre agenti sono rimasti feriti con lesioni con prognosi dai 7 fino ai 15 giorni per la guarigione.
Grazie all’immediato intervento del personale presente e alle immagini girate dalla Polizia scientifica, sono stati arrestati per resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale due giovani pluripregiudicati di Melito Porto Salvo, il 21enne Fabio Berlingeri e il 26enne Diego Bevilacqua, mentre un 17enne è stato denunciato a piede libero per resistenza  a pubblico ufficiale. «Nessuno deve permettersi di toccare anche con un solo dito gli uomini dello Stato, né tantomeno gli esponenti della stampa», ha commentato il questore di Reggio Calabria Raffaele Grassi. E anche il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari esprime «vicinanza e solidarietà al personale della Polizia di Stato e ai giornalisti» per le «intemperanze» di cui sono stati fatti bersaglio dai congiunti dei fermati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA