Il ministro Minniti contestato
all'Università della Calabria

Uno degli striscioni della protesta all'Unical
Uno degli striscioni della protesta all'Unical
di Serafina Morelli
Lunedì 19 Giugno 2017, 15:26 - Ultimo agg. 16:15
2 Minuti di Lettura
Rende. «Lavoro e legalità: via Minniti dalle città; foglio di via per Minniti»: sale la tensione, la polizia in tenuta antisommossa è pronta a intervenire sui manifestanti che protestano contro l'arrivo del ministro dell’Interno all’Università della Calabria. Le contestazioni sono proseguite anche dentro l'aula magna dell'ateneo durante il seminario “Intelligence: a dieci anni dalla Riforma. Risultati, questioni aperte, prospettive”.


 
Prima di prendere la parola Marco Minniti è stato interrotto da un contestatore: «Signor ministro, sono un docente precario e quest’oggi le ho portato un foglio di via, un documento scritto da immigrati, disoccupati, precari, ricercatori…», ma le forze dell’ordine hanno interrotto l’intervento, accompagnando il prof fuori dall’aula.

Il gruppo di manifestanti ha mostrato cartelli e striscioni per gridare il suo no ai recenti decreti varati varati dal Viminale. «Vista l’incostituzionalità e l’antidemocraticità del decreto sicurezza a firma Minniti Marco, considerato l’elevata pericolosità sociale del soggetto e della sua legge ordiniamo l’allontanamento di Minniti», il messaggio uno dei cartelli dei comitati e associazioni studentesche che da giorni si preparavano all’arrivo ad Arcavacata del ministro. Imponente lo schieramento delle forze dell’ordine all’Unical, anche alcuni tiratori scelti sui tetti, pronti ad intervenire. Non sono mancati momenti di tensione tra la Polizia e i manifestanti che segnalano anche una persona ferita dopo una colluttazione. 






«La sicurezza nazionale, come dice la parola stessa, è una questione che riguarda tutti, non deve mai diventare elemento di scontro o di tensione politica», ha detto il ministro nel corso del seminario, organizzato dal Centro di documentazione scientifica sull'Intelligence dell'Unical, dove ha rimarcato l’importanza del controllo del territorio come unica vera arma per contenere il terrorismo. «Personalmente non sono stato mai un tifoso del servizio segreto unico, l’idea di avere due agenzie che abbiano finalità separate, rigidamente circoscritte costituisce la struttura migliore per creare una cooperazione positiva, che sfrutti al meglio le singole qualità – ha affermato Marco Minniti - . L'idea di avere una complementarietà tra esterno ed interno la considero un'idea molto giusta. Altra novità della legge, a mio parere molto interessante, è la possibilità di reclutamento del personale dell'intelligence attingendo dal mondo esterno - ha detto ancora Minniti - e questo e altri importanti elementi costituiscono le basi di quella che oggi è la nostra intelligence, una struttura assolutamente competitiva». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA