Commercialista scomparso
L'amico confessa l'omicidio
e fa ritrovare il corpo

Da sinistra Giuseppe Zangari e Bruno Lacaria
Da sinistra Giuseppe Zangari e Bruno Lacaria
di Serafina Morelli
Martedì 28 Febbraio 2017, 12:54 - Ultimo agg. 12:56
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VIBO VALENTIA - Era sparito nel nulla dall’otto febbraio scorso: il mistero della scomparsa del commercialista 52enne Bruno Lacaria, si è risolto nel più tragico dei modi. Il suo corpo è stato trovato ieri nelle Serre Vibonesi, in un bosco ai confini fra le province di Vibo Valentia e Catanzaro. A confessare l’omicidio l’amico e compare d’anello della vittima, Giuseppe Zangari.

Bruno Lacaria era originario di Spadola, un piccolo comune di appena 800 abitanti dove, in appena 24 ore, due episodi inquietanti hanno turbato la tranquillità del paese. Il 9 febbraio, mentre tutti sono impegnati ad occuparsi della scomparsa del commercialista, qualcuno attira l’attenzione dei passanti: è il 46enne Giuseppe Zangari, commerciante di prodotti agricoli, anche lui di Spadola. Il compare d’anello di Lacaria racconta di essere stato costretto a ingerire all’interno del suo negozio, sotto la minaccia di una pistola, un’intera bottiglia di un potente pesticida usato in agricoltura. L’uomo viene immediatamente soccorso e ricoverato con prognosi riservata nel Reparto antiveleni dell’ospedale di Locri. Ma la versione di Zangari non convince i carabinieri che iniziano a scavare sui rapporti che legavano i due amici.

Due misteri che portano ad un’unica trama. La rapina, secondo quanto emerso, risulterebbe essere stata una messinscena per sviare l’attenzione. Ma alla fine, a venti giorni dalla scomparsa del commercialista, Zangari è crollato presentandosi spontaneamente dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno. Ha confessato l’omicidio dell’amico indicando la posizione esatta del cadavere, rivenuto in una zona boschiva ai confini fra Brognaturo e Cardinale. Sul corpo sono state trovate diverse ferite da arma da taglio.

Il commerciante è l’ultima persona a vedere Lacaria: l’otto febbraio si incontrano al bar, salgono sull’auto di Zangari per fare un giro insieme e poi riaccompagnare il commercialista in piazza. Da qui la scomparsa. A pochi passi viene ritrovata l’auto di Lacaria con all’interno il telefonino e la borsa del lavoro. Partono le ricerche, ma le speranze di trovare ancora in vita il commercialista si affievoliscono. Ieri l’amara scoperta. Nella notte il pubblico ministero della Procura di Vibo Filomena Aliberti ha disposto un provvedimento di fermo nei confronti del 46enne Giuseppe Zangari, ora in carcere con l’accusa di omicidio. 
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