La strage del torrente in piena:
​due 13enni napoletane in ospedale

La strage del torrente in piena: due 13enni napoletane in ospedale
di Serafina Morelli
Martedì 21 Agosto 2018, 08:00 - Ultimo agg. 11:07
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Famiglie con bambini, comitive di amici in gita fuori porta, in vacanza per un giorno sul Pollino, ma anche turisti in arrivo da altre regioni d'Italia - Campania, Basilicata e Lombardia - travolti all'improvviso dal mostro d'acqua. Solo una parte degli escursionisti sorpresi dalla piena del torrente sono riusciti a mettersi in salvo su alcuni scogli e a poco a poco sono stati recuperati. Tra di loro anche una bimba in ipotermia, portata nell'ospedale di Cosenza con l'eliambulanza, e altri tre piccoli salvati. E due ragazzine napoletane, nemmeno quattordicenni, sono state le prime ad essere portate all'ospedale di Castrovillari: avevano vestiti lacerati, senza scarpe ed erano in forte stato di choc. Non sapevano nulla della sorta dei propri genitori. Trovato lo zaino di una persona di Milano. Sono nove al momento i morti, tre uomini e sei donne. Incerto il numero dei dispersi, tra i quali si teme la presenza di bambini. Tra questi, una guida di Cerchiara che aveva accompagnato 15 escursionisti. Il numero verde per avere informazioni 800222211.
 


Angoscia e apprensione a Civita, nella piazza del piccolo comune arbereshe, davanti alla sede della società «Raganello tour» che aveva organizzato un escursione per 15 persone. «È una immane tragedia. I nostri ospiti, una famiglia milanese, per fortuna erano già rientrati dall'escursione. Speriamo che il bilancio non peggiori. Il problema è che al momento non si sa il numero dei dispersi perché in molti si avventurano da soli», racconta il proprietario del B&B La Locanda di Civita, a pochi chilometri dalle Gole del Raganello, dove oggi la piena del torrente ha travolto e ucciso gli escursionisti. E le ricerche continuano tutta la notte: sono arrivate due torri faro per illuminare a giorno la zona del Ponte del Diavolo, una delle mete più battute. Sul posto anche i sommozzatori di Brindisi e Taranto, con i vigili del fuoco. «Sono circa 70 - dice il Capo della Protezione civile della Regione, Carlo Tansi - le unità impegnate a setacciare a tappeto l'area. La vera incognita è costituita dal numero dei dispersi di cui al momento non si ha piena contezza. Quello che si sa è che le Gole a causa dell'acqua caduta copiosamente si sono saturate e hanno scaraventato le vittime anche a tre chilometri di distanza».
 
«In condizioni meteo normali il percorso possono farlo anche i bambini», aggiunge l'albergatore di Civita. Età minima consigliata: 10 anni, si legge sul sito Avventurieri del sud, che organizza le escursioni, in collaborazione con le più esperte guide. L'associazione, iscritta al registro Coni, in homepage indica l'equipaggiamento adatto: «Occorre indossare scarponi da trekking o, in subordine, da ginnastica con suola non consumata e costume da bagno. Muta da sub e casco omologato verranno forniti».

«Le ondate di piena nel torrente Raganello ci sono spesso d'inverno, ma non era mai capitato d'estate», interviene Luca Franzese, responsabile del Soccorso Alpino della Calabria. Ieri, afferma, l'ondata di piena è arrivata all'improvviso e il livello del torrente ha raggiunto «i due metri, due metri e mezzo. Ed era impossibile accorgersene perché in quel tratto non stava nemmeno piovendo». Aggiunge il proprietario del B&B: «Gli anziani del paese di San Lorenzo mi hanno detto che tanta acqua non se ne vedeva da 50 anni». E negli ultimi dieci giorni il percorso lungo le gole non era consigliato da alcuni esperti del posto, vista la frequenza dei temporali pomeridiani.

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