Daniela De Crescenzo
VediNapoli
di

Vedi Napoli
e poi Gavdos

Vedi Napoli e poi Gavdos
di Daniela De Crescenzo
Giovedì 29 Giugno 2017, 23:59 - Ultimo agg. 21 Marzo, 18:01
3 Minuti di Lettura
Quando il battello lascia il molo di Gavdos già hai nostalgia di questa isola impervia e bellissima.  Eppure, Gavdos i suoi tesori non li regala, anzi per conquistarli devi  spendere tempo e fatica.  E se  qualche lettore deciderà di accettare la sfida mi farà piacere sapere come è andata (mail: dani.decrescenzo@gmail.com). 

Io, da parte mia,  dopo aver fornito nel post precedente le indicazioni su come arrivare in questo avamposto del Mediterraneo.cercherò di fornire qualche indicazione  utile per godere al meglio la vacanza.  Innanzitutto bisogna ricordare che nessuna spiaggia è attrezzata e quindi, anche se spesso si trovano zone  d'ombra é bene portare un ombrellone (non sempre se ne trovano negli empori dell'isola)  dalla terra ferma. A Sfakia e Paleochora ci sono negozi  dove é possibile fare gli acquisti.  Magari è utile portare qualche sedia o un materassino leggero da spiaggia anche se,  non é  facile portare dovunque l'attrezzatura. 

Solo due spiagge.  Korfos e Sarakiniko, sono raggiungibili con l'auto o  con i (rari)  mezzi pubblici. Per conquistare tutte le altre bisognerà affrontare '' ''scarpinetti'' più o meno impegnativi.  Abbastanza semplice raggiungere Agios Ioannis: a partire dal parcheggio  bisogna affrontare una camminata di una ventina di minuti su di un sentiero quasi sempre pianeggiante. Molto più difficile arrivare alla rossa Potamos che si raggiunge attraverso un lungo sentiero ben segnato, ma in alcuni i punti anche molto scosceso. Tra salita e discesa bisogna camminare per quasi tre ore ed é meglio rinunciare se si sono dimenticati  casa le scarpe da trekking.  La spiaggia, però, è   bellissima scura e circondata da rocce colorate.  Se  non ve la sentite provate a  convincere uno dei rari barcaioli locali ad accompagnarvi, ma sappiate che spendere intorno ai cinquanta euro a persona.  Stesso discorso vale per Pirgos la baia che si incontra subito prima di Potamos.  Un percorso di quattro chilometri non particolarmente difficili da affrontare vi porterà a Tripiti, la spiaggia bianca dove si affacciano tre archi di pietra.  Un luogo per me magico.  Sull'ultimo dei tre spuntoni di roccia é  stata collocata la sedia che segna il punto più  a Sud d'Europa. Da qui il nostro Mediterraneo guarda alla Libia e a ricordarcelo sulla spiaggia resta arenata a barcaccia con il nome scritto in arabo che racconta vite disperate e forse rubate dal mare. 

Dunque Gavdos non è certo un'isola per chi ama la vita comoda e anche le sistemazioni sono generalmente spartane.  Solo una rispetta tutti i canoni del comfort,  Gavdos Princess, che si trova però a Kastri, in una zona piuttosto interna. Da evitare, a mio parere, Consolas: la gestione mi sembra a dir poco approssimativa.  Sulla spiaggia di Sarakiniko ci sono diversi residence con Bungalow di pietra e stanze si possono fittare anche a Korfos (Akrogiali) e ad Agios Ioannis (Sofia rooms). Informazioni dettagliate sul sito  www.gavdosisland.gr. 
E veniamo alle taverne.  Il pesce non è facile da trovare e se puntate su di una grossa grigliata il posto giusto per voi è  Manos sulla spiaggia di Sarakiniko. Altrimenti puntate con fiducia sulla taverna tradizionale Metochi  (che offre anche le stanze) e non dimenticate di ordinare il puré di fave. Molto amato dai turisti anche il cibo offerto da Go-Go a Kastri. I prezzi di tutti i ristoranti difficilmente superano i 15 euro a persona, ma da Manos il pesce e si vende a peso. 

Adesso, se volete, potete partire.
 


 
© RIPRODUZIONE RISERVATA