Luciano Pignataro
Mangia & Bevi
di

Guida Michelin, sparare su Cracco
è il tipico autolesionismo italiano

Carlo Cracco
Carlo Cracco
di Luciano Pignataro
Venerdì 17 Novembre 2017, 13:49 - Ultimo agg. 19 Novembre, 10:37
2 Minuti di Lettura

Cracco bocciato dalla Michelin come l'Italia dai mondiali di calcio. Ma quanto è bello tornare a Piazzale Loreto ogni volta che un grande sino a poco prima osannato da tutti cade, inciampa, interrompe la sua ascesa. Anche perché non c'è sangue, i leoni della tastiera si scatenano con i post e i like e l'immagine viene irrisa e calpestata, solo il corpo si salva per riorganizzare una nuova entrata in scena.
Molti hanno attribuito alla Tv la decisione della Michelin di togliere una delle due stelle a Cracco. Motivo? Non c'è mai al ristorante per stare negli studi televisivi. Peccato che il Re di Masterchef non registra più da quasi un anno.
Si, ma non c'è mai comunque al ristorante. Vero, nè più nè meno come Ducasse, Robuchon o Alleno o anche tanti italiani continuamente in trasferta. Perché per gli altri non vale quello che invece sarebbe stato applicato a Cracco?
La verità è la solita: noi italiani istintivamente amiamo il piccolo contro il grande, non concepiamo l'importanza sociale ed economica di un sistema di alta ristorazione evoluto e alla portata di tutti. Pensiamo di poter vincere la competizione globale a tavola giocando solo ed esclusivamente sulla tradizione.
Già, ma quale tradizione visto che nelle case ormai non si cucina più dagli anni '70? Visto che ormai la maggioranza degli italiana è stata svezzata dagli omogeneizzati e cresce ingurgitando gli stessi schifosi grassi di merendine e snack che adesso iniziano ad essere combattuti e vietati lì dove sono nati, cioè negli States?
Ci vuole tanto a capire che chi gode per la perdita di una stella di uno dei simboli che ha contribuito a popolarizzare l'alta cucina colpisce se stesso?
Ci si dice: un cuoco non dovrebbe essere famoso per la tv, ma per come cucina. A parte che questo varrebbe per tutti i mestieri, a cominciare da quello dei politici che fanno salotto la sera nei canali televisivi. A parte questo, Cracco è figlio di ferroviere e ha iniziato a lavorare a17 anni in una cucina ed è allievo di grandi maestri, primo fra tutti Marchesi.
Non è un personaggio costruito per la tv, ma adottato dalla tv, come i grandi attori di teatro negli anni '60 negli sceneggiati televisivi.
Dunque, prima di emettere giudizi non sarebbe male informarsi meglio su come girano le cose in questo mondo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA