Volo basso

Volo basso
Venerdì 13 Gennaio 2017, 11:23 - Ultimo agg. 11:28
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Da più parti sono arrivati attacchi al povero Fabio Volo per il suo libro nuovo: “A cosa servono i desideri” (Mondadori), perché metà della storia è fatta di pagine da compilare. Chiede uno sforzo al lettore, lo invita a prendere appunti, e gioca come nei libri per bambini: quelli dove si impara a scrivere. A parte la trovata da taccuino, è il primo romanzo-quietanza tra lettore e scrittore. In tanti, indignati, se ne lamentano, ma si leggono libri peggiori con fittissime pagine compilate da scrittori che non hanno quella sincerità di Volo, nemmeno la sfacciataggine, anzi continuano a scrivere pagine noiosissime da soli, senza chiedere aiuto e nonostante i pur valenti editor che rappezzano e riscrivono. La differenza è che Volo fa intrattenimento e ci sta, nessuno gli ha mai sentito dire che lui con i suoi libri avrebbe cambiato il mondo, gli altri invece insistono sul potere delle loro parole. Il problema non è Volo e il suo libro a metà, il problema sono i lettori e non del suo libro, ma di quelli compilati per intero. 
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