Missa solemnis

Missa solemnis
Lunedì 9 Ottobre 2017, 10:47
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Ha avuto una vita senza scosse, il cardinale che progetta una “Missa solemnis” (Bompiani), protagonista del racconto di Ferruccio Parazzoli. Ha cercato Dio da un altare molto alto, una posizione di privilegio, con la porpora e il potere addosso, girandogli intorno come a un albero. È malato e alla fine, conta parole cercando appigli, viene accudito come un oltrepapa, ed ha avuto dispensa per celebrare in latino. La precisione geometrica della scrittura di Parazzoli è una lezione fuori dalla mediocrità della narrativa italiana, uno dei pochi veri scrittori con un mondo. Il suo ha una diagonale che congiunge – senza ideologia, astio, regolamento di conti – piazzale Loreto (sì, quello) e le diocesi del nostro paese. Parazzoli superficialmente definito scrittore cattolico, è un leopardiano che ha letto e masticato tutto quello che c’era da leggere e masticare della nostra cultura e anche oltre. Scrive con leggerezza di ragionamenti profondi, e riesce a tirare i lettori dove vuole, che sia un letto da ammalato di cardinale o una piazza di cui tutti pensano di sapere. 
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